Ci sarà una continuità assistenziale per i bambini con disturbo dello spettro dell’Autismo, che facevano parte del ‘Programma Interdipartimentale Autismo 0-90’, portato avanti dal Policlinico di Messina, grazie a un intervento dell’ASP che si farà carico dei costi delle terapie dei nove bambini interessati affinché si possa concludere il loro piano terapeutico. Dopo una convenzione tra Policlinico e ASP, i ragazzi potranno continuare a ricevere l’assistenza fino al termine delle attività previste per il prossimo ottobre. “Abbiamo ritenuto indispensabile – spiega Bernardo Alagna, direttore generale ff dell’ASP di Messina – evitare la chiusura dell’intero progetto che prevede terapie altamente qualificate e con professionisti di alto livello. Un servizio fondamentale per questi ragazzi che hanno ottenuto notevoli benefici in questi anni. Riteniamo la collaborazione tra istituzioni ancora più importante quando si tratta di servizi così importanti dal punto di vista sociale e assistenziale. Dobbiamo fare in modo che questi ragazzi possano essere aiutati con le migliori terapie da parte dei sanitari specializzati”. “Nel frattempo – prosegue Alagna –, sempre per i bambini affetti da Autismo partirà, a breve, nel Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP, diretto dal prof. Gaspare Motta, nell’unità operativa di Neuropsichiatria Infantile, diretta dalla dott.ssa Santina Patané, un Centro Di. ATIP, Dipartimento diagnosi e trattamento intensivo precoce, per riuscire a diagnosticare al più presto questi disturbi ed intervenire in modo adeguato.
Inoltre, stiamo predisponendo un bando per realizzare il primo Centro diurno metropolitano di Messina per ragazzi autistici dell’ASP. Tutto ciò perché ci siamo resi conto che ci sono parecchie richieste di assistenza in città, che non possono essere soddisfatte. In provincia, abbiamo già tre centri diurni con strutture private convenzionate con l’ASP, ma in città è ormai essenziale creare questa struttura. Riteniamo fondamentale creare questo Centro, al fine di supportare il disagio delle famiglie che, in questo periodo di emergenza pandemia, si trovano con i minori in casa, con un’interruzione della routine giornaliera organizzata e dei trattamenti individualizzati e inclusivi. Le misure di contenimento dei rischi per l’emergenza Coronavirus potrebbero generare situazioni di disagio/stress psicologico e disfunzionalità negli stili educazionali parentali, nonché difficoltà nella gestione del tempo da trascorrere in casa, quindi, è nostro compito istituzionale realizzare, in tempi brevi, questo Centro”.