L’Ordine degli Architetti della Provincia di Messina sostiene l’iniziativa e le modalità attuative dell’Autorità Portuale dello Stretto e del suo presidente, ing. Mario Mega, per un vero e concreto recupero di un primo tratto di waterfront a Messina: dalla foce del Torrente Boccetta a quella del Torrente Annunziata. Durante un primo incontro informale tra i rappresentanti dei due enti, il presidente arch. Pino Falzea ha sottolineato che, per l’Ordine, il tema e la zona interessata sono di interesse vitale per il nostro futuro, in quanto consentirebbe alla città di Messina di riappropriarsi, finalmente, del rapporto con il mare e nel centro cittadino, ma al contempo si è chiaramente preoccupati che il processo avviato sia davvero frutto di un dialogo con tutti gli shareholders tra i quali l’Ordine degli Architetti, che ritiene aver titolo per rappresentare una parte attiva del processo di trasformazione di una parte del nostro territorio estremamente nevralgica. Il presidente Mega ha accolto l’invito al dialogo confermando, come già comunicato tramite la stampa e i social media, che l’Autorità Portuale intende procedere sì tramite concorso di progettazione, ma anche, e soprattutto, con un processo partecipativo del territorio per non assumere decisioni che restino incomprese dagli abitanti della Città e improduttive degli effetti sociali ed economici auspicati con l’intervento sul fronte a mare. In questa logica, si inserisce l’incarico dato dall’Autorità Portuale alla società Avventura Urbana, specializzata nei temi della Riqualificazione e trasformazione urbane e Confronto partecipativo.
Nell’affrontare più in dettaglio le linee guida del recupero e della trasformazione si è convenuto che, esaurita la prodromica fase di confronto, occorrerà osare in fase di progettazione, anche tenendo conto di molteplici esempi europei: le città spagnole di Barcellona, Valencia, Malaga o San Sebastian, la francese Nizza, la tedesca Dusseldorf o la più vicina e italiana Taranto. Un profilo centrale di discussione è stato la possibilità di ritornare ad avere una spiaggia urbana dalla attuale rada di San Francesco fino – almeno – alla zona del MuMe; si è convenuto sull’utilità della stessa per i cittadini, ma anche per gli obiettivi di attrazione turistica-culturale di Messina. Il vice presidente dell’Ordine con delega alla rigenerazione urbana e waterfront, arch. Clara Stella Vicari Aversa, ha sottolineato il valore strategico della spiaggia urbana in tale porzione di territorio e auspicato che i (ovviamente utili) porticcioli turistici si collochino non nell’attuale rada San Francesco, ma a sud di essa, alla foce del Torrente Giostra, o a nord, nell’area subito a nord del Torrente Annunziata. Un ritorno alle origini di ‘mare per i bagni in Città’ anche della porzione oggi occupata degli approdi rimarginerebbe una delle ferite provocate a Messina da decenni di scelte miopi per il territorio. Il dialogo, a cui hanno convenuto tutti i partecipanti delle due istituzioni, è solo all’inizio, con la consapevolezza che si tratta e si deve trattare di un tassello del più ampio puzzle della linea di costa di Messina dal versante sud al confine con il Comune di Villafranca.