Si è tenuto, al Centro Diurno Camelot, l’incontro sul tema ‘LA MEMORIA È IL FUTURO – STORIE RITROVATE DELL’EX OSPEDALE PSICHIATRICO LORENZO MANDALARI’. L’evento – che si è svolto su piattaforma digitale microsoft teams – è stato moderato dall’avv. Silvana Paratore, che ha affermato come il Lorenzo Mandalari è luogo ricco di storie e di informazioni. Imponente il lavoro di riordino dei fascicoli dell’ex ospedale psichiatrico svolto con accuratezza dal Centro Diurno Camelot, diretto dal dott. Matteo Allone, dalla Soprintendenza Archivistica della Sicilia, Archivio di Stato di Palermo, Ministero della Cultura e dal Centro Studi Territoriali Ddisa. Lo scopo dell’evento è stato proprio quello di far conoscere l’imponente inventario curato sul progetto Carte da Legare – Archivi della Psichiatria in Italia. Trattasi di una documentazione relativa alle cartelle cliniche degli utenti del Manicomio Lorenzo Mandalari dal 1888 al 1998. 110 Anni di storie ritrovate che restituiscono una Memoria che vuole orientare il futuro dell’assistenza psichiatrica. Il riordino ha riguardato la serie dei fascicoli dei ricoverati che, allo stato attuale, rappresentano l’unica documentazione ritrovata dell’ex Manicomio Mandalari oltre lo schedario, 15 registri e rubriche degli ammessi e dei deceduti, dei permessi e delle notazioni mediche all’ammissione. Nella parte finale della prima pagina dei fascicoli dei ricoverati, viene sempre riportato l’esito ossia la conclusione del ricovero per dimissioni con relativo articolo, trasferimento o decesso. L’inventario risulta relativo solo a due serie: quella dei fascicoli dei ricoverati divisi nelle due sottoserie ‘donne e uomini dimessi’ e donne e uomini deceduti e quella dei registri.
Dopo il saluto del commissario straordinario dell’ASP Messina, Bernardo Alagna, che ha ricordato i primi anni della sua carriera come medico dell’Ospedale Psichiatrico Mandalari e che si è complimentato per l’iniziativa di recupero delle cartelle cliniche e delle storie esprimendo un plauso, altresì, per le attività del Centro Diurno Camelot e per la Camelot Social Radio che ha voluto descrivere un cambiamento nel modello strategico terapeutico, ma anche culturale, ha preso la parola l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Messina, Alessandra Calafiore. Interesse hanno suscitato i contributi dei vari relatori in collegamento su piattaforma digitale teams: la dott.ssa Elena Montagno, funzionario della soprintendenza archivistica della Sicilia dell’Archivio di Stato di Palermo, che ha affermato come quando un istituto viene chiuso, si provvede e si cerca di recuperare e conservare le carte dell’ente evitandone la dispersione; il dott. Marco Xerra, direttore dell’UOC Modulo Dipartimentale salute mentale Messina nord ASP Me, che ha aggiunto come oggi si celebra la memoria storica del Mandalari e l’organizzazione attuale dei servizi che ha fatto passi da gigante; il dott. Matteo Allone, che ha richiamato un estratto di lavori scientifici di Lorenzo Mandalari (che morirà nel terremoto del 1908) del 1888 ove si intravede il linguaggio e un pensiero del tempo nella casa della salute mentale. Ridare dignità alle carte per riabilitare il pensiero e restituire un volto, una storia e una voce alle persone; il dott. Gaspare Motta, direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASP 5 di Messina, per il quale si è avviato a Messina un potenziamento degli organici e dei servizi per la salute mentale all’interno della comunità; il prof. Francesco Zanotelli, docente di Discipline Antropologiche dell’Università di Messina, che ha dichiarato come un percorso che dura da una decina di anni è quello dell’archivio dei fascicoli dei ricoverati. Un recupero – ha aggiunto – condotto con speranza e perseveranza per dare vita e dignità alle storie delle persone che hanno sofferto.
Attenzione ha suscitato il video-intervista della dott.ssa Mila Brollo, tecnico della Riabilitazione dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli centrale, al dott. Franco Rotelli del Centro Documenti di Trieste, che parla di una esperienza che unisce la memoria con la reinvenzione di pratiche di trasformazione della realtà. Dalle cartelle cliniche, si ricava anche il carattere dei medici che hanno avuto in cura i degenti. Memoria che diventa futuro. Una esperienza formativa emozionante da proiettare nel futuro quella del riordino delle storie dell’ex Ospedale Psichiatrico Mandalari, ha sostenuto Irene Falconieri, ricercatrice del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Le cartelle cliniche, documenti preziosissimi con lo scopo di ricongiunzione storica per leggere il presente. “È la memoria dell’intera Città a essere coinvolta”, ha affermato la dott.ssa Anna Muscatello, direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università degli Studi di Messina. A concludere l’incontro, l’intervento del dott. Stefano Bombaci, del Centro Studi Territoriali Ddisa, che ha descritto l’archivio facendo un breve passaggio sulle origini dell’Istituto Mandalari.