Sono 25, al 23 gennaio, i morti e oltre 500 i casi confermati di polmonite per un virus, individuato con la sigla «2019- nCoV», che sta preoccupando il mondo considerato le gravi conseguenze che causa. L’epidemia, scoppiata in Cina, provoca una grave forma di polmonite. Il contagio, che avviene da uomo a uomo, ha già creato disagi anche tra gli operatori sanitari contagiati da pazienti ricoverati. L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha già convocato un incontro per meglio valutare la grave situazione determinata dal coronavirus in Thailandia, Corea del Sud, Australia, Giappone, Taiwan, Filippine e Cina dove, nella Città di Wuhan, in un mercato del pesce, è stato individuato il virus, simile a quello Sars che provocò più di 800 morti in tutto il mondo, tra il 2002 e 2003. In Cina, sono state già adottate molte misure di sicurezza. Controlli sui veicoli in entrata e in uscita dal Paese, sul trasporto di pollame e selvaggina, controlli della temperatura dei passeggeri, con termometri manuali e a raggi infrarossi, che transitano in aeroporto e stazioni ferroviarie per impedire loro la partenza e, di conseguenza, la diffusione del contagio.
Ai viaggiatori, viene anche consegnata una brochure con consigli sulla polmonite e sui comportamenti da adottare. I sintomi riportati sono quelli di una normale influenza, per questo molte persone contagiate non hanno fatto ricorso subito agli ospedali. Anche se il rischio in Europa è, ad oggi, considerato ‘da basso a moderato’, le autorità hanno posto in essere una serie di misure cautelari per scongiurare il pericolo. “Il rischio che il virus arrivi in Italia non è minimo. Purtroppo, il virus ha scelto il momento peggiore per saltare fuori: il 25 gennaio è il Capodanno Cinese che corrisponde all’unico lungo periodo di ferie per i cinesi e viene sfruttato solitamente per viaggiare, anche all’estero”, ha detto il virologo Roberto Burioni, mentre Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ha invitato alla cautela e a porre attenzione ai comportamenti, anche se il nuovo virus sembra essere meno letale della Sars.
“Se i dati confermassero un’estensione del focolaio del nuovo coronavirus non si escludono”, ha detto, “misure più importanti a livello internazionale, che potrebbero esser prese domani dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: dai controlli più serrati negli aeroporti allo sconsigliare spostamenti, fino alle restrizioni dei viaggi, chiaramente non da tutta la Cina, ma solo dalla Città di Wuhan”. In Italia, non mancano gli appelli/inviti, negli aeroporti di Milano e Roma, del Ministero della salute a rimandare viaggi in Cina e a vaccinarsi contro l’influenza. “Nella Cttà di Wuhan è in corso un’epidemia di polmonite” riportano i cartelli, “attualmente è stata identificata la causa in un nuovo coronavirus 2019-nCoV; non si conoscono le modalità di trasmissione; i sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, mal di gola e difficoltà respiratorie”. Tutte le compagnie aeree con voli provenienti dalla Cina sono state, inoltre, invitate a controllare costantemente passeggeri ed equipaggio.
di Sergio Lanfranchi