La famiglia e gli amici di una sana studentessa di giurisprudenza ventenne, morta improvvisamente nel sonno due settimane fa, hanno parlato della loro perdita e incredulità. Infatti, Erika Cassar è stata trovata morta nel letto dai suoi genitori dopo che avevano notato che una luce era ancora accesa nella sua stanza la mattina del 10 gennaio. I medici dissero alla famiglia che la ragione medica della sua morte improvvisa era l’insufficienza cardiorespiratoria. In verità, la causa rimane ancora sconosciuta. Il suo ragazzo, Daniel Debono, anche lui di 20 anni, afferma: “Era sana e in piena forma. Stava molto attenta a ciò che mangiava. È stato lo shock più grande. Non ce lo aspettavamo”. Daniel la descrive come attenta e cauta e ha respinto le voci secondo cui Erika ha bevuto bevande energetiche per far fronte allo stress degli esami. “Ha solo bevuto acqua e tè, era contro bevande analcoliche e bevande energetiche”. La coppia si è incontrata al college e ha iniziato a studiare insieme, l’uno accanto all’altra. “Mi ha incoraggiato a studiare. Eravamo opposti. Lei era quella accademica e io ero la persona saggia e pratica”, dice Daniel. L’ultima sera insieme era andato a casa sua nel pomeriggio per fare revisione per un imminente esame di legge per il quale avevano studiato da ottobre. Mentre era lì, cenarono con la sua famiglia e, poi, continuarono a lavorare nella stanza di Erika. Più tardi quella sera, Sarah e suo figlio si sono uniti a loro e hanno creato un account Netflix. Alla fine, verso l’una di notte, andarono a letto. Daniel augurò a Erika la buonanotte e andò a dormire nella stanza di suo nipote.
La sorella Sarah Davina Cassar, di 25 anni, ha dichiarato che Erika ha creduto appassionatamente nel difendere la verità e non andare mai a letto arrabbiata. Ogni volta che ero di cattivo umore o litigavamo, ricordo che veniva a darmi la buonanotte. A nostra madre disse che avrebbe dato sempre la buonanotte, “perché se accadesse qualcosa…”. Verso le 5 del mattino, la madre di Erika si svegliò per andare in bagno e vide che la lampada da notte di Erika era accesa. Pensava che Erika stava studiando e non voleva disturbarla, racconta Sarah. Alcuni minuti dopo, il padre, che normalmente si sveglia alle 5 del mattino, entrò nella stanza. Dormiva nel suo letto, la lampada da notte era accesa. Mio padre entrò per spegnere la luce. Mia madre lo seguì. Quando hanno visto il suo colore … mio padre ha capito: è stato un infermiere per oltre 30 anni, dice Sarah. Nel panico sua madre ha svegliato Daniel. Nel frattempo, Sarah, che dormiva, sentì il trambusto e corse nella stanza di Erika e iniziò ad amministrare la RCP insieme a suo padre mentre Daniel chiamava un’ambulanza. Erika è stata portata d’urgenza in ospedale dove poco dopo è stata certificata morta.
Sarah e Daniel affermano di aver ricevuto molto supporto da familiari e amici, incluso il preside della facoltà di giurisprudenza, Ivan Mifsud. Prima del funerale di Erika, gli studenti di giurisprudenza hanno raccolto fondi per donare alla Fondazione Puttinu Cares e alla Fondazione ALS, che la stessa Erika ha sostenuto. Sarah aggiunge: “Era dolce. Era la mia sorellina, ma a volte era molto matura. Eravamo sempre insieme. Quando ho scoperto di essere incinta, è stata una settimana difficile per me. Aveva solo 12 anni ma è rimasta accanto a me. Abbiamo guardato film insieme per una settimana. Si preoccupava per me tanto quanto mia madre. Erika adorava studiare e apprendere ed è sempre stata quella che ha vinto i premi a scuola. Aveva un interesse per la politica e un’opinione su tutto”.
Il loro amico Neil Vassallo afferma: “Quando Erika credeva che qualcosa non andasse, parlava sempre anche se sapeva che alla gente non sarebbe piaciuto, perché credeva che il bene sarebbe venuto fuori dalla verità. Era pulita e pura”. Daniel annuisce: “Le dicevo che era troppo brava. Lei era pura. Ha vissuto ciò in cui credeva, anche se soffriva a causa della verità. Non ha tenuto niente dentro di sé e ha creduto nel non vergognarsi di piangere o dire qualcosa. Questo è il motivo per cui sono convinto che, se avesse provato dolore prima di morire, avrebbe parlato. Quel che è certo è che non ha rimpianti ed è morta con la coscienza pulita. Pensa ancora che si è addormentata. E questo è il tipo di morte pacifica che qualcuno come lei merita”. Infine, Daniel dice: “Quello che posso dirti è quanto sia importante apprezzare le persone che ci circondano e avere una coscienza pulita. Se hai cinque minuti, anziché di spenderli sui social media, trascorri del tempo con qualcuno e chiedi loro come stanno”.
In questa situazione assai dolorosa e difficile, dove ci mancano le parole, le parole di Papa Francesco nel Giubileo Straordinario della Misericordia, esattamente nella Veglia di Preghiera ‘Per Asciugare Le Lacrime’, il giovedì 5 maggio 2016, consolano e offrono speranza: “Quanta tristezza ci capita di scorgere su tanti volti che incontriamo. Quante lacrime vengono versate in ogni istante nel mondo; una diversa dall’altra; e insieme formano come un oceano di desolazione, che invoca pietà, compassione, consolazione. Le più amare sono quelle provocate dalla malvagità umana: le lacrime di chi si è visto strappare violentemente una persona cara; lacrime di nonni, di mamme e papà, di bambini… Ci sono occhi che spesso rimangono fissi sul tramonto e stentano a vedere l’alba di un giorno nuovo. Abbiamo bisogno di misericordia, della consolazione che viene dal Signore. Tutti ne abbiamo bisogno; è la nostra povertà ma anche la nostra grandezza: invocare la consolazione di Dio che con la sua tenerezza viene ad asciugare le lacrime sul nostro volto”. (cfr Is 25,8; Ap 7,17; 21,4). Grazie Erika per essere una vera icona dell’amore di Dio e del prossimo per tutti noi! Dio Padre ti accoglie nella Gerusalemme Celeste! Pregi per noi! Ti vogliamo un universo di bene!
di Fra Mario Attard