“Se siamo veramente cristiani, dobbiamo trattare l’un l’altro e ogni essere umano con dignità, rispetto e amore”. Questo è stato il discorso dell’arcivescovo di Malta, mons. Charles J. Scicluna, durante l’annuale ricevimento nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si è tenuto presso il refettorio della curia sabato 25 gennaio. La settimana ecumenica a Malta è stata davvero intensa. La settimana di preghiera dedicata all’unità dei cristiani di quest’anno ha avuto un significato maggiore rispetto agli ultimi anni a causa della congiunta preparazione delle chiese cristiane a Malta nel preparare le risorse ecumeniche utilizzate da est a ovest e da nord a sud del pianeta. Il nome della nostra patria, l’amatissima Malta, come lo descriviamo nel nostro inno nazionale nella lingua maltese, ‘l’omm li tagħtna isimha’ (‘la madre che ci ha dato il suo nome’), cioè la sua identità e il suo stesso essere, è stata universalmente acclamata. Dopo essere scampati, riconoscemmo che l’Isola si chiamava Malta (Atti 28,1). Un ringraziamento va a tutti coloro che sono stati coinvolti nella lunga preparazione dal 2018 sia del tema che delle risorse per la settimana di preghiera di quest’anno. Gratitudine va al vescovo Robert Innes per aver fatto una visita così fraterna a Malta e aver presieduto al servizio ecumenico edificante che si è tenuto venerdì 24 gennaio.
Un ringraziamento va anche all’arcivescovo Scicluna per aver nuovamente preparato in maltese e in inglese un video molto incisivo per la settimana dell’unità dei cristiani e contestualizzato il tema di quest’anno ai vedenti di Malta, Gozo e all’estero. La canzone di Joe Aquilina Unusual Kindness (Bontà non comune), che è stata lanciata al ricevimento dell’anno scorso, ha viaggiato in lungo e in largo, soprattutto attraverso i media digitali. Le parole “kindle a fire, build a fire in the hearts of people, young and old, they showed us unusual kindness, they showed us they really cared” (“accendi un fuoco, accendi un fuoco nel cuore delle persone, giovani ed anziani, ci hanno mostrato una gentilezza insolita, si sono davvero preoccupati”) sono state tradotte e cantate in più lingue. E, così, il suo messaggio avvincente ha toccato il cuore di molti. Il dipinto che si trova nel refettorio della curia arcivescovile, dove si stava svolgendo l’incontro, trasmette lo stesso potente messaggio.
Prima della conclusione di questo evento gli ospiti sono stati invitati da mons. Hector Scerri a contemplare per qualche momento, alcuni dettagli dell’opera dell’artista. Un’altra speciale parola di gratitudine è andata alla dott.ssa Theresa Vella e Susanna De Pasquale dello Studio Curatoriale che, in collaborazione con le varie Chiese cristiane a Malta e con l’arcidiocesi di Malta, hanno allestito una Mostra chiamata ‘Bibbie e libri liturgici delle Chiese cristiane a Malta: una confluenza ecumenica’. Possano tutti i cristiani procedere insieme nel nostro comune viaggio ecumenico, nonostante i problemi e le violente tempeste che attaccano la nostra nave. Come cristiani siamo chiamati a sostenerci a vicenda e come ha affermato Papa Francesco il mercoledì 23 gennaio, ossia che l’ospitalità diventa un’importante virtù ecumenica. Possa questa bontà che tutti abbiamo ricevuto da Dio trasformarci, illuminarci e rafforzarci mentre ci raccomandiamo al nostro comune cammino ecumenico.
di Fra Mario Attard