Diffondere la speranza! Più attività dell’Azione Cattolica a Malta

Alla data del 90° Anniversario dell’istituzione dell’Azione Cattolica a Malta, celebrata il 19 febbraio 2020, è stata organizzata un’attività per gli studenti e il personale dell’Università di Malta. Questa attività mirava a incoraggiare le persone a diffondere la speranza, indipendentemente dal loro stato o ruolo. L’attività è iniziata con la messa celebrata da padre Keith Bonnici e padre Bernard Micallef. Durante la messa, padre Keith ha menzionato come, più di 90 anni fa, i primi semi dell’azione cattolica furono piantati a Malta dagli studenti universitari di quel tempo sotto la direzione di padre Daniel Callus. Nel 1930, l’arcivescovo di Malta, mons. Mauro Caruana, approvò il primo statuto dell’organizzazione. Lentamente, numerosi gruppi di giovani dell’Azione Cattolica iniziarono ad apparire in diverse parrocchie intorno alle Isole maltesi. I semi piantati negli anni ‘20 hanno continuato a crescere e prosperare negli ultimi 90 anni. Dopo la messa, l’Azione Cattolica ha piantato un ulivo all’Università per commemorare l’anniversario e anche a incoraggiare i giovani a diffondere la speranza. In effetti, a ogni persona presente all’attività è stata data una matita che può essere piantata dopo il suo utilizzo e così diventerà erba o fiore. Durante la settimana, è stata, inoltre, creata una grande lavagna in cui gli studenti potevano scrivere commenti su ciò che li aiuta e ostacola nel corso della loro vita studentesca.

Questa attività è stata organizzata nell’ambito del progetto #90YearsofService finanziato dal SIS (Small Initiatives Support Scheme), gestito dal Consiglio di Malta per il settore volontario. Nel suo discorso all’Azione Cattolica Italiana di sabato 3 maggio 2014, Papa Francesco ha definito l’anima di questa associazione in questo modo: “Questo stile di evangelizzazione, animato da forte passione per la vita della gente, è particolarmente adatto all’Azione Cattolica, formata dal laicato diocesano che vive in stretta corresponsabilità con i Pastori. In ciò, vi è di aiuto la popolarità della vostra associazione che, agli impegni intraecclesiali, sa unire quello di contribuire alla trasformazione della società per orientarla al bene. Ho pensato di consegnarvi tre verbi che possono costituire per tutti voi una traccia di cammino.

Il primo è: rimanere. Ma non rimanere chiusi, no. Rimanere in che senso? Rimanere con Gesù, rimanere a godere della sua compagnia. Per essere annunciatori e testimoni di Cristo occorre rimanere anzitutto vicini a Lui. È dall’incontro con Colui che è la nostra vita e la nostra gioia, che la nostra testimonianza acquista ogni giorno nuovo significato e nuova forza. Rimanere in Gesù, rimanere con Gesù.

Secondo verbo: andare. Mai un’Azione Cattolica ferma, per favore! Non fermarsi: andare! Andare per le strade delle vostre Città e dei vostri Paesi e annunciare che Dio è Padre e che Gesù Cristo ve lo ha fatto conoscere e per questo la vostra vita è cambiata: si può vivere da fratelli, portando dentro una speranza che non delude. Ci sia in voi il desiderio di far correre la Parola di Dio fino ai confini, rinnovando così il vostro impegno a incontrare l’uomo dovunque si trovi, lì dove soffre, lì dove spera, lì dove ama e crede, lì dove sono i suoi sogni più profondi, le domande più vere, i desideri del suo cuore. Lì vi aspetta Gesù. Questo significa: andare fuori. Questo significa: uscire, andare uscendo.

E, infine, gioire. Gioire ed esultare sempre nel Signore! Essere persone che cantano la vita, che cantano la fede. Questo è importante: non solo recitare il Credo, recitare la fede, conoscere la fede, ma cantare la fede! Ecco. Dire la fede, vivere la fede con gioia, e questo si chiama ‘cantare la fede’. E questo non lo dico io! Questo lo ha detto 1600 anni fa sant’Agostino: ‘cantare la fede!’. Persone capaci di riconoscere i propri talenti e i propri limiti, che sanno vedere nelle proprie giornate, anche in quelle più buie, i segni della presenza del Signore. Gioire perché il Signore vi ha chiamato a essere corresponsabili della missione della sua Chiesa. Gioire perché in questo cammino non siete soli: c’è il Signore che vi accompagna, ci sono i vostri Vescovi e sacerdoti che vi sostengono, ci sono le vostre comunità parrocchiali, le vostre comunità diocesane con cui condividere il cammino. Non siete soli!”.

di Fra Mario Attard