La reliquia della Santa Croce ha lasciato il Centro Oncologico Sir Anthony Mamo per dare spazio alla reliquia del santo frate stigmatizzato, l’umilissimo san Pio da Pietrelcina. La venuta di padre Pio nel nostro ospedale è stata commovente. Tanti maltesi amano moltissimo questo semplicissimo frate cappuccino. Ricordo molto bene le lacrime della mia amata sorella Josephine, deceduta di cancro, quando lo pregava con grande fede e anch’io sento tanta commozione quando menziono questo bravissimo frate. Egli ha sofferto molto quando era in vita. Continuò ad obbedire, consapevole della propria innocenza, anche quando dei detrattori gli lanciarono accuse molto pesanti e mai, proprio mai, scelse scorciatoie contro l’obbedienza per prevenire la sofferenza della vergona. Padre Pio si sottomise al feroce scrutinio di alcuni nella chiesa che volevano distruggerlo a tutti i costi. Ma Dio lo ha premiato grazie alla sua grande umiltà. Quando il monsignore, nel film di Sergio Castellitto, gli ha detto: “La Chiesa non ha bisogno di te”, l’umilissimo frate sofferente e convincente gli ha risposto: “Ma io ho bisogno della Chiesa”.
È per questa sua appartenenza figliale alla madre Chiesa che santo Pio ci ha dato tantissimo coraggio quando la sua reliquia ha visitato al Centro Oncologico Sir Anthony Mamo dal 24 al 28 settembre 2020. La sua umiltà, che nasce dalla sua grandissima sofferenza non soltanto per le stimmate, ma per la vergona che ha subito a causa di esse, ci ha fatto capire l’amore del padre e della Mamma Celeste per noi! L’intensa fede sia dei pazienti che del laborioso personale dell’Oncologico mi hanno subito ricordato l’esperienza di Padre Pio sulla preghiera: “Non appena mi pongo a pregare, subito sento che l’anima incomincia a raccogliersi in una pace e tranquillità da non potersi esprimere a parole. È stata questa pace e tranquillità che ci ha dato coraggio, gioia e speranza di apprezzare pienamente le seguenti e preziosissime frasi del santo burbero di Dio sulla preghiera: Il miglior conforto è quello che viene dalla preghiera. La preghiera deve essere insistente. L’insistenza denota fede. La preghiera è la migliore arma che abbiamo; è una chiave che apre il cuore di Dio. Prega e spera; non agitarti. L’agitazione non giova a nulla”.
Iddio è misericordioso e ascolterà la tua preghiera. La reliquia di Padre Pio ci ha portato tantissima gioia perché abbiamo concluso ogni messa che si è stata celebrata nell’Oncologico proprio con la benedizione del popolo di Dio con essa. Poi, ogni paziente aveva l’opportunità di pregare davanti ad essa dal suo letto dove si sta ricevendo il trattamento medico. Diceva san Pio: “Il mondo potrebbe stare anche senza sole, ma non può stare senza la Santa Messa”. Infine, padre Pio ci ha sostenuto e ha rafforzato il nostro amore per la Madonna al punto che le nostre dita ora stanno cercando, di più in più, la corona del rosario. Si è detto di lui che nel rosario trovò la sua vera forza di vivere. Così, questo accanito amante del santo rosario rispose alla famosa domanda su quanti rosari riusciva a pregare, quotidianamente: “Quanti rosari al giorno dice: tre o quattro?” – “Che tre-quattro! Cento, duecento rosari al giorno”. Ma tutti questi rosari pregati erano l’espressione del suo grandissimo amore verso la Madonna. Diceva: “Mammina bella, Mammina cara, sì, sei bella. Se non ci fosse la fede, gli uomini ti direbbero dea. Gli occhi tuoi sono più risplendenti del sole; sei bella Mammina, me ne glorio, ti amo, deh! Aiutami”. Nella sua visita all’Oncologico, san Pio ha fatto un po’ di ‘danno’ alla malattia maledetta. Infatti, alcuni mi hanno detto che hanno ricevuto delle grandi grazie! Il pensiero che ci ha lasciato san Pio è bellissimo! Queste alcune delle sue parole: “Maria ti converta in gioia tutti i dolori della vita”. Grazie Pio! Non vediamo l’ora di accoglierti di nuovo nel nostro Centro Oncologico Sir Anthony Mamo per l’ennesima volta! Dunque, alla prossima!
di Fra Mario Attard