Venerdì 20 novembre 2020, tu, mia carissima zia Marì, ci hai lasciato per entrare nella Casa del Padre Celeste. Quanto ero triste sapendo che ora non sei più in questa vita terrena che hai dolcemente abbracciato con la tua benedetta presenza. Ma, sapere che sei andata proprio alle tre del pomeriggio, la santa ora della divina misericordia, mi ha dato un grandissimo conforto. Perché, ora, nel silenzio della mia camera conventuale, posso veramente vedere con grandissima stima, apprezzamento e tenerezza, il tuo lungo percorso terreno che hai fatto durante la tua vita. È vero che la vita non era per niente facile per te. Già trentenne, dovevi sottoporsi a un intervento chirurgico critico. Ma, carissima zia, il tuo coraggio mi parla assai! E, con quella attitudine singolare degli Attard, hai affrontato tutto con grandissima speranza e voglia di vivere. Con grandissima responsabilità, hai preso sul serio le parole di Charles Darwin quando scrisse: “Un uomo che osa sprecare anche solo un’ora del suo tempo non ha scoperto il valore della vita”. Ecco perché la tua grandissima sensibilità di fare il cento per cento delle tue possibilità ti ha fatto vivere la saggia riflessione del grande filosofo stoico e imperatore romano, Marco Aurelio, quando osservò nelle sue Meditazioni: “Quando ti alzi la mattina, ricorda quale prezioso privilegio è essere vivi: respirare, pensare, provare gioia e amare”.
Grazie carissima zia Marì per avermi insegnato questa importantissima lezione per la mia vita! Grazie per avermi fatto rileggere la mia vita non come un pianto di amarezza, ma come un pianto di gioia e di speranza! Grazie anche per la tua spontaneità che, nonostante questi momenti tristi, non manca a farmi fare una risata che mi consola! Grazie per avermi amato tantissimo da quando sono nato! Il tuo bellissimo spirito vivace e la tua passione per la vita e per la famiglia mi danno quel coraggio che ha avuto Santa Venera, che tu amavi tantissimo, ad affrontare qualsiasi cosa che la vita mi presenta. Finalmente, mia carissima zia Marì, la tua fede semplice, ma fortissima come una roccia, ti ha aiutato parecchio ad essere moglie, mamma e nonna secondo il cuore di Dio! Grazie per aver nutrito, sull’esempio della famiglia carmelitana che tu e lo zio Felic avete nel cuore, un amore fedele per il santo rosario, per la messa e per i sacramenti. Grazie zia per aver infuso in me l’amore per Maria che mi porta sempre nelle mani del suo Figlio Gesù! Mi fermo qui, carissima zia Marì, perché so che apprezzi poche parole di essenza. Però, un’ultima parola te la voglio dire. Il grande sant’Agostino osservò: “Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo”. Che bello saperti con noi a guidarci con la tua intercessione verso il Signore Gesù attraverso Maria! Custodisci con la tua preghiera davanti al Trono di Dio la tua bellissima famiglia, lo zio Felic, i tuoi figli, i cugini e i tuoi nipotini. Se è vero – come dice papa Francesco – che l’amore è più forte della morte, la tua presenza nelle mani di Dio ci assicura che tu sei con noi! Sempre! Ovunque siamo e saremo! Allora, con il grande Bocelli, che ora è a Malta, e sul tuo santo esempio, torniamo a Gesù e, con Maria, la Nostra Madre che ci accompagna maternamente, glielo diciamo con grandissimo amore: “Gesù, con te partirò!”.
di Fra Mario Attard