Sabato 5 dicembre 2020, presso la cappella del Centro Oncologico Sir Anthony Mamo, alle ore 11.00, fra Mario Attard OFM Cap che, con fra Gino Ciangura OFM Cap, è cappellano del Centro Oncologico, e Papas Martin Zammit, sacerdote del rito bizantino, proveniente dalla chiesa parrocchiale greco cattolica di Nostra Signora di Damasco a La Valletta, hanno pregato insieme l’Ufficio di supplica sulla minaccia della peste per la fine della pandemia Covid-19. Questo ufficio fu scritto dal metropolita Cirillo di Rodi che è giuridicamente legato al patriarcato di Costantinopoli. L’Ufficio è stato celebrato, congiuntamente, davanti alla reliquia del santo cappuccino san Leopoldo Mandic OFM Cap, il santo patrono dei malati di cancro, che ha offerto la sua vita per l’unità tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa. Possano i cristiani affrontare l’attuale pandemia nell’unità della preghiera. Questa bellissima iniziativa che lo Spirito Santo sta suscitando nell’oncologico è un forte segnale che l’ecumenismo si comincia proprio dai posti dove c’è tantissima sofferenza, come sicuramente è il Centro Oncologico Sir Anthony Mamo. Questa iniziativa rivela anche l’impegno dei cappuccini nell’ecumenismo, specialmente con l’oriente cristiano, sull’esempio del loro fratello san Leopoldo Mandic. Ora che questo santo è anche il santo patrono dei malati di tumore, il Centro Oncologico Sir Anthony Mamo serve come un ottimo posto per lavorare pastoralmente ad un’iniziativa congiunta tra l’Occidente e l’Oriente per il bene comune degli ammalati di tumore, i loro famigliari e anche il personale dell’ospedale.
Nel suo messaggio a sua santità Bartolomeo I, patriarca ecumenico in occasione della festa di Sant’Andrea del 30 novembre 2019, papa Francesco scrisse: “La ricerca del ripristino della piena comunione tra cattolici e ortodossi, certamente, non è limitata al dialogo teologico, ma si compie anche attraverso altri canali di vita ecclesiale. Le nostre relazioni sono alimentate soprattutto attraverso gesti autentici di mutuo rispetto e stima” (cfr. Rm 12, 9). “Tali azioni mostrano una fedeltà condivisa alla parola del nostro unico Signore Gesù Cristo, nonché la volontà di rimanere insieme nel suo amore” (cfr. Gv 15, 10). Questa carità è un frutto dello Spirito Santo (cfr. Gal 5, 22) e segno di vita cristiana autentica (cfr. Gv 13, 35). Inoltre, memori dell’unico battesimo nel quale siamo stati rigenerati, dell’unica fede che ci anima e dell’unico Spirito Santo che ci guida (cfr. Ef 4, 4-5), la nostra vicinanza cresce e s’intensifica ogni volta che preghiamo gli uni per gli altri (cfr. Gc 5, 16) e che preghiamo insieme come fratelli (cfr. Mt 18, 19-20). Infine, si vede che la nostra relazione è matura quando, obbedienti al mandato del Cristo Risorto di portare il Vangelo a tutte le creature e guarire gli ammalati (cfr. Mc 16, 15-18), cattolici e ortodossi lavorano insieme nel proclamare la Buona Novella e nel servire i bisognosi. La Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa si sono già imbarcate in questo viaggio promettente, come testimoniano le nostre iniziative comuni”. Confido che anche nei contesti locali tutti noi rafforzeremo sempre più il dialogo quotidiano di amore e di vita in progetti spirituali, pastorali, culturali e caritativi comuni. La linea futura della pastorale sanitaria del Centro Oncologico Sir Anthony Mamo è sicuramente quella ecumenica tra l’Occidente e l’Oriente cristiano. Questo speciale ambiente fatto di tanta sofferenza offre un ottimo posto dove il dialogo quotidiano dell’amore e della vita, come vissuti nel progetto spirituale, pastorale, culturale e caritativo comune, tra l’Occidente e l’Oriente cristiano, possa realizzarsi concretamente.
di Fra Mario Attard