La Croce del Gran Maestro

In questi giorni, me l’hanno donata dopo che aver celebrato la santa messa in quel reparto del Centro Oncologico Sir Anthony Mamo. A causa del suo stile artistico, ‘scherzosamente’ la chiamai la Croce del Gran Maestro. Il motivo è ben chiaro. Provengo da un’isola di grande e importante storia che, per ben duecentosessantotto anni, fu governata da un famosissimo ordine religioso, i cavalieri del Ordine Sovrano di San Giovanni Battista, comunemente conosciuti come i Cavalieri di Malta. Guardando questa magnifica croce, il mio pensiero è andato ai ricchissimi studi dei Grandi Maestri come Fra Nicolas Contoner (1663-1680), Fra Gregorio Carafa (1680-1690), Fra Adrien de Wignacourt (1690-1697) o lo stravagante Fra’ Manuel Pinto de Fonseca (1741-1773), tanto per menzionare alcuni nomi illustri. Ma questi, anche se erano i Grandi Maestri dell’Ordine, erano soltanto servitori e non padroni. In effetti, il Padrone è uno! Gesù Cristo! Perché soltanto lui ha dato la sua vita per noi e nessun altro gran maestro di questo mondo. Ecco cosa ci dicono alcuni santi su questo unico Gran Maestro che è morto sulla Croce per te e per me ed Egli ci aiuta tanto a portare la nostra croce. Dice San Giovanni Bosco: “Tutti dobbiamo portare la croce come Gesù e la nostra croce sono le sofferenze che tutti incontriamo in questa vita! La Croce del Gran Maestro vince su tutte le sofferenze e ingiustizie, tanto che Santa Giovanna D’Arco, mentre veniva bruciata al rogo come eretica, disse: ‘Tenete la croce in alto, cosicché io possa vederla anche attraverso le fiamme’. È il Gran Maestro sulla croce che trasforma le nostre croci in rose. Osservò Padre Pio: ‘Tieni nel tuo cuore Gesù Cristo e tutte le croci del mondo ti sembreranno rose. Il Gran Maestro sulla croce ci porta al punto d’arrivo del nostro percorso terreno”.

Così, ci incoraggia sant’Agostino: “Colui che non vede la meta del suo cammino, si attacchi alla Croce ed Essa lo porterà”. Dopotutto, il Gran Maestro sulla croce, tramite la sua inimmaginabile sofferenza e morte, ci insegna che in se stessi c’è la vera vita. Scrisse il grande teologo luterano tedesco, protagonista numero uno della resistenza al Nazismo, Dietrich Bonhoeffer: “Dio non salva dalla sofferenza, ma nella sofferenza; non protegge dalla morte, ma nella morte. Non libera dalla croce, ma nella croce. Preghiamo insieme davanti alla Croce del Gran Maestro con papa Francesco, dicendo in grande fede e speranza: ‘O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo eretta nelle nostre sorelle e nei nostri fratelli uccisi, bruciati vivi, sgozzati e decapitati con le spade barbariche, e con il silenzio vigliacco. O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei dottori della lettera e non dello spirito, della morte e non della vita, che, invece di insegnare la misericordia e la vita, minacciano la punizione e la morte e condannano il giusto. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei volti delle suore e dei consacrati – i buoni samaritani – che abbandonano tutto per bendare, nel silenzio evangelico, le ferite delle povertà e dell’ingiustizia…. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nelle famiglie che vivono con fedeltà e fecondità la loro vocazione matrimoniale. O Croce di Cristo, insegnaci che l’alba del sole è più forte dell’oscurità della notte. O Croce di Cristo, insegnaci che l’apparente vittoria del male si dissipa davanti alla tomba vuota e di fronte alla certezza della Risurrezione e dell’amore di Dio che nulla può sconfiggere od oscurare o indebolire. Amen!”.Grazie Gran Maestro che dalla tua Santissima Croce ci insegni tutto questo e molto, ma molto di più!

di Fra Mario Attard