La cappellania dell’Università di Malta sta organizzando varie iniziative durante la Quaresima, alcune delle quali saranno offerte online tramite le sue pagine sui social media. Un programma settimanale viene pubblicato il lunedì sulla pagina Facebook della cappellania che si chiama Chaplaincy Uni e sull’account Instagram @umchapaincy. Ogni martedì, la cappellania inviterà il pubblico a fare donazioni a un’organizzazione diversa che sostiene i vulnerabili, con informazioni su come farlo condividere tramite Facebook. Durante le preghiere del mercoledì della cappellania, alle ore 19.00, l’attenzione sarà posta sulla vita delle diverse persone di fede contemporanee e su come esse possano essere fari di speranza per tutti. Questo evento sarà trasmesso in live streaming sulla pagina Facebook della cappellania. Il giovedì, un sacerdote sarà disponibile per la confessione o qualsiasi conversazione, tra le ore 11.00 e le 12.30, o in qualsiasi altra data o ora con appuntamento tramite chaplaincy@um.edu.mt. Il venerdì, la cappellania estende un invito per un diverso tipo di digiuno, come il digiuno dall’uso dell’Internet. Ogni settimana, verrà caricato un video con ulteriori informazioni e suggerimenti.
La squadra della cappellania offre anche settimane di preghiera guidata, dove si può scegliere una settimana durante la Quaresima per essere accompagnati e guidati nella preghiera su base individuale. Gli incontri individuali si terranno tutti i giorni, con un’opzione online disponibile. Le persone interessate possono inviare un’email sull’indirizzo: chaplaincy@um.edu.mt. Ogni mercoledì e sabato, padre Paul Pace SJ pubblicherà riflessioni quaresimali sul suo blog https://jesuitreflections.wordpress.com. La squadra della cappellania trasmetterà in live streaming la messa del fine settimana sulla sua pagina Facebook. La messa del sabato viene celebrata in maltese, alle ore 19.30, e la messa domenicale viene celebrata in inglese, alle 11.00. D’altra parte, le messe quotidiane dovevano essere cancellate, tuttavia, la squadra trasmetterà in live streaming un minuto di preghiera, alle ore 12.30. Maggiori informazioni possono essere acquisite tramite la squadra della cappellania su chaplaincy@um.edu.mt o tramite la sua pagina Facebook. In questo contesto, occorre ricordare i dieci consigli che papa Francesco dà per una Quaresima che dà degli ottimi frutti che durano davvero.
Il primo: Liberati delle pigre abitudini al male. La Quaresima è una stagione ‘potente’, un momento di svolta che può rafforzare il cambiamento e la conversione in ognuno di noi. Può cambiarci in meglio. Ci aiuta a lasciarci alle spalle le cattive abitudini che ci creano dipendenza dal male. Il secondo: Fai qualcosa che provochi sofferenza. La Quaresima è un ottimo momento per la negazione di sé: dobbiamo capire a cosa è meglio rinunciare, per arricchirci e arricchire gli altri della nostra povertà. Non dimentichiamoci che la povertà vera fa soffrire. Nessuna negazione di sé è vera se priva di questa dimensione di pena. Non credo a una carità che non costa nulla e che non fa male. Il terzo: Non restare indifferente. L’indifferenza nei confronti del prossimo e nei confronti di Dio è una tentazione forte anche per noi cristiani. Ogni anno, durante la Quaresima, dobbiamo ascoltare una volta di più le parole dei profeti, che gridano alla nostra coscienza e la mettono in difficoltà.
Dio non è indifferente a questo mondo. Ci ama e ci ha mandato suo figlio per la nostra salvezza. Il quarto: Prega e dì: “Rendi i nostri cuori come il tuo!”. Durante la Quaresima dobbiamo chiedere al Signore: “Fac cor nostrum secundum cor tuum”, cioè “Rendi i nostri cuori come il tuo” (Litania del Sacro Cuore di Gesù). In questo modo, riceveremo un cuore fermo e compassionevole, attento e generoso, un cuore aperto, non indifferente e non preda della globalizzazione dell’indifferenza. Il quinto: Partecipa ai sacramenti. La Quaresima serve a ricevere i sacramenti di Cristo. Ogni volta, dobbiamo ascoltare la parola del Signore e ricevere le sue benedizioni. Dobbiamo dedicarci, in particolar modo, all’Eucarestia. E, allora, noi diverremo ciò che riceviamo: il corpo di Cristo.
Il sesto: Prega (bis). Di fronte a tutte le ferite che ci affliggono e appesantiscono i nostri cuori, siamo chiamati a tuffarci nel mare della preghiera, che è il mare dell’amore di Dio, per assaggiare il sapore della sua tenerezza. La Quaresima è un periodo di preghiera, di preghiera più intensa, più prolungata, più assidua, più attenta ai bisogni dei fratelli, più dedicata ai santi e alla Madonna per superare le situazioni di povertà e di sofferenza. Il settimo: Pratica il digiuno. Dobbiamo stare attenti a non praticare un digiuno solo formale, o uno in cui ci si ‘soddisfi’, comunque, perché ci fa sentire bene. Digiunare ha senso se mette in difficoltà le nostre sicurezze e se porta benefici per gli altri. Ci aiuta a coltivare lo stile del buon samaritano, che si piega di fronte al fratello in difficoltà e si prende cura di lui. L’ottavo: Pratica la carità. Oggi, la gratuità non è parte della vita di tutti i giorni, in cui tutto è acquistato e venduto. Tutto viene calcolato e misurato. La carità ci aiuta a vivere l’esperienza di donare con libertà, che, di conseguenza, ci porta verso una nuova libertà, quella dall’ossessione di possedere, ci toglie la paura di perdere ciò che abbiamo e ci elimina la tristezza di chi non sa o non vuole condividere la sua ricchezza con gli altri.
Il nono: Aiuta i poveri. Tra i poveri e gli emarginati vediamo il volto di Cristo. Amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo. I nostri sforzi devono essere diretti a porre fine alle violazioni della dignità umana, contro la discriminazione e l’abuso nel mondo, perché queste sono la causa dell’indigenza. Quando il potere, il lusso e i soldi diventano idoli, diventano prioritari oltre al bisogno di una giusta distribuzione della ricchezza. Le nostre coscienze devono essere convertite alla giustizia, all’uguaglianza, alla semplicità e alla condivisione. Il decimo: Evangelizza. Il Signore ci chiede di diventare araldi gioiosi del suo messaggio di speranza e compassione. È eccitante condividere la bellezza di diffondere la buona novella, diffondere il tesoro affidato a noi, consolare gli afflitti e offrire speranza ai nostri fratelli e alle nostre sorelle che si sono persi nell’oscurità. In sostanza, la Quaresima è, veramente, un’ottima occasione per convertirci dalle radici!
di Fra Mario Attard