Proprio il 4 maggio 2012, esattamente nove anni fa, ho avuto un grandissimo infarto che mi ha quasi tolto completamente da questa vita. Per miracolo, hanno scoperto che soffro da una condizione nel mio midollo che, senza cura, mi toglie di mezzo. Dunque e soprattutto, per miracolo, ora sto ancora qua! Grazie sempre a Gesù che ha toccato il cuore di fra Leonard Falzon OFM Cap che, con grandissima misericordia e fraterna solidarietà, mi accompagnò all’ospedale Mater Dei. Stupendo fu il suo salvataggio della mia vita come altrettanto stupenda fu la cura che ricevetti lì da tanti angeli di Dio! Quando visito questa esperienza subito mi rendo conto che la vita va vissuta come un immenso dono di Dio. Gratuitamente, me l’ha data il Signore e, gratuitamente, la devo dare agli altri anch’io. Nel santo vangelo, Gesù mi fa ricordare questo: “Gratuitamente, avete ricevuto, gratuitamente, date” (Mt 10,8). Ma la vita che, ora, miracolosamente ho la devo custodire. Come? Papa Francesco in maniera stupenda mi insegna come: “Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che, spesso, sono nella periferia del nostro cuore”. È proprio questo che, per la grazia di Dio, anche se sono peccatore, cerco di fare come cappellano-paziente nel Centro Oncologico Sir Anthony Mamo.
È quando vivo così che sono veramente autentico: io come persona, frate e sacerdote! Come disse benissimo il nostro carissimo papa quando, nella sua omelia di martedì 21 maggio 2013 parlo su questo importantissimo argomento: “Per un cristiano progredire, andare avanti, significa abbassarsi”. Le fondamenta che reggono l’edificio sono ben nascoste nella terra! Sono esse che veramente valgono! Allora, servire significa essere il miracolo di Gesù per gli altri! Servire significa essere un fratello e una sorella per chi soffre in silenzio. Se è vero che, come dice sant’Agostino: “Non sarei cristiano senza i miracoli, io non sarò né un uomo cristiano e, specialmente, cappuccino, senza servire. Signore, ti prego, fa che questo miracolo del servizio agli ammalati e alla gente che soffre in silenzio tu continui a farlo in me e attraverso me fino all’ultima gocciola della mia vita. Amen”.
di Fra Mario Attard