Nella vita, ci sono cose che accadono una volta. Ma quando ti accadono non sarai, certamente, la stessa persona dopo. Questa esperienza mi è capitata proprio domenica 30 maggio 2021, esattamente alle ore 9.00, in una messa preseduta dal vescovo ausiliare, mons. Joe Galea Curmi. In questa circostanza, il Signore mi ha dato la grazia di fare il panegirico sulla Santissima Trinità. Fare un tale panegirico, sicuramente, non è una passeggiata. Ci vuole una serissima preparazione intellettuale ma e soprattutto spirituale. Ho fatto delle maratone di ascolto per lo Spirito di Dio che parla, parla, parla all’infinito. Il tema del panegirico fu il seguente: “Nel Nome del Padre che mi ha creato, del Figlio che mi ha salvato e dello Spirito Santo che mi santifica. Date bibliche, patristiche e dottrinali, specialmente quelle tratte dal Catechismo della Chiesa Cattolica, mostrano e spiegano, ampiamente, questi tre ruoli importantissimi svolti dalla Santissima Trinità. Questo panegirico mi ha invitato a domandare tre domande fondamentali. La prima, sto lasciando il Padre Iddio a crearmi nella sua immagine, specificamente dal mio modo di vivere? La seconda, sto lasciando il Figlio Iddio a salvarmi in qualsiasi momento della mia vita? La terza, sto lasciando lo Spirito Santo Iddio a santificarmi e a guidare la mia vita secondo i suoi disegni che sono anche quelli condivisi dal Padre e dal Figlio?”.
Queste tre domande mi fanno concludere che fare un panegirico è sempre una grandissima esperienza di fede e conversione personale. Dunque, il panegirico non è soltanto la famosa lunga predica di lode al santo in questione. Più di questo, il panegirico è, soprattutto, un cammino personale e comunitario nella via della conversione che porta, poco a poco, alla santità. Nelle parole di papa Francesco nell’Angelus del 30 maggio 2021, c’è un grandissimo invito per agire sull’esempio della Trinità tramite il vivere della fraternità umana. Il Padre è amore, il figlio è amore, lo Spirito Santo è amore. E in quanto è amore, Dio, pur essendo uno e unico, non è solitudine, ma comunione, fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Perché l’amore è essenzialmente dono di sé e, nella sua realtà originaria e infinita, è Padre che si dona generando il Figlio, il quale si dona a sua volta al Padre e il loro reciproco amore è lo Spirito Santo, vincolo della loro unità. Non è facile da capire, ma si può vivere questo mistero, tutti noi, si può vivere tanto. Amiamoci veramente a vicenda come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo! Cominciamo da noi stessi! È, decisamente, questa l’esperienza del panegirico della Santissima Trinità che ho avuto nella celebrazione solenne del 2021!
di Fra Mario Attard