A Malta, domenica 6 giugno 2021, si è celebrata la Festa di Corpus Christi. In questa bellissima festa, mi accompagna dolcemente l’Ave Verum Corpus, K618 in Re maggiore, il celebre mottetto sinonimo a questa festa sublime, capolavoro del genio Wolgang Amadeus Mozart. Questa splendida composizione musicale è basata sull’inno eucaristico omonimo del XIV secolo sull’eucaristia. L’Ave Verum Corpus mi fa ricordare la meravigliosa realtà dell’amore eucaristico. Esiste qualcosa di più vero e autentico di questo amore? Prima di dare la mia risposta voglio dare la parola a papa Francesco che, con la sua parola semplice, profonda e penetrante ci aiuta ad arrivare a una risposta concreta e solida sulla natura dell’amore eucaristico. “Che cos’è l’eucaristia?”. Papa Francesco ci dice: “[Dal greco ‘Eucharisto‘=’rendimento di grazie‘] Secondo la dottrina della Chiesa cattolica, l’eucaristia è un sacramento della Nuova legge, istituito da Gesù cristo nell’ultima cena e in esso, sotto la specie del pane consacrato e del vino, è veramente, realmente e nella sua sostanza presente in corpo, sangue, anima e divinità il Cristo per produrre grazia sotto forma di un cibo spirituale e attuare la comunione dei fedeli col Redentore”. E la sua grazia ci dà questo amore eucaristico in abbondanza! Il suo amore è per i deboli non per quelli che credono di essere forti. Dice il papa: “L’eucaristia, sebbene costituisca la pienezza della vita sacramentale, non è un premio per i perfetti, ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli”. L’eucaristia è essenziale perché Gesù ci dà se stesso con gratuità per tutti i deboli che hanno bisogno di Lui.
Nella sua omelia durante la Santa Messa e Processione eucaristica nella Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, del 19 giugno 2014, papa Francesco disse: “Nell’eucaristia si comunica l’amore del Signore per noi: un amore così grande che ci nutre con sé stesso; un amore gratuito, sempre a disposizione di ogni persona affamata e bisognosa di rigenerare le proprie forze”. Dunque, l’amore eucaristico di Gesù è per noi peccatori. Papa Francesco nel suo discorso dell’Angelus di ieri, avvenuto il 6 giugno 2021, ci insegna: “E c’è un’altra forza che risalta nella fragilità dell’eucaristia: la forza di amare chi sbaglia. È nella notte in cui viene tradito che Gesù ci dà il Pane della vita. Ci regala il dono più grande mentre prova nel cuore l’abisso più profondo: il discepolo che mangia con Lui, che intinge il boccone nello stesso piatto, lo sta tradendo. E il tradimento è il dolore più grande per chi ama. E che cosa fa Gesù? Reagisce al male con un bene più grande. Al ‘no’ di Giuda risponde con il ‘sì’ della misericordia. Non punisce il peccatore, ma dà la vita per lui, paga per lui. Quando riceviamo l’eucaristia, Gesù fa lo stesso con noi: ci conosce, sa che siamo peccatori, sa che sbagliamo tanto, ma non rinuncia a unire la sua vita alla nostra. Sa che ne abbiamo bisogno, perché l’eucaristia non è il premio dei santi, no, è il Pane dei peccatori. Per questo ci esorta: ‘Non abbiate paura! Prendete e mangiate’”. Uniamo la nostra vita alla sua nel servire Lui nei bisognosi. Questo è amore eucaristico puro!
di Fra Mario Attard