La santa testimonianza del beato Nazju Falzon

Giovedì 1 luglio 2021, la chiesa maltese ha celebrato la Festa liturgica del beato Nazju Falzon (Ignatio in italiano). Ma chi è questo personaggio tanto importante nella storia della chiesa a Malta? Nazju Falzon nacque il 1° luglio 1813 a La Valletta. I suoi genitori, Francesco Giuseppe, che fu giudice, e Maria Teresa, figlia di un giudice, lo fecero battezzare il giorno dopo, il 2 luglio alla chiesa dei Frati Domenicani del Porto Salvo, a La Valletta. Gli diedero come nomi di battesimo Rocco Angelo, Sebastiano Vincenzo e Nazio Rosario. Nazju e tutti e tre i suoi fratelli divennero avvocati, mentre due dei suoi fratelli scelsero la vita sacerdotale. Nazju ricevette gli ordini minori all’età di 15 anni. Si laureò in teologia, ma non si sentiva degno del sacerdozio, anche se il suo vescovo lo incoraggiò tantissimo. Nazju insegnò il catechismo ai bambini presso l’Istituto del Buon Pastore. Il beato Nazju aiutava tantissimo i bambini più poveri, soprattutto finanziariamente. Nazju accompagnava spiritualmente i soldati e i marinai britannici di stanza a Malta, che incontrò mentre si aggiravano per le banchine e altri luoghi dove erano assegnati. Essi erano uomini rudi in bassi quartieri di bar e prostitute. Quando Nazju trovò coloro che erano interessati alla fede, li portò a casa sua per la catechesi e la preghiera. Con l’aumento di persone che si erano interessate alla fede cattolica, Nazju si trasferì alla chiesa dei Gesuiti a La Valletta, a Malta. Per spiegare la fede, importava semplici opere religiose in varie lingue vernacolari e le distribuiva agli uomini. Il beato Nazju scrisse un libro che porta il titolo di “Il conforto dell’anima cristiana”. Ne convertì centinaia e per coloro che rimasero sull’Isola divenne il loro pastore. Nazju celebrò i loro matrimoni, battezzò i loro figli, fece omelie ai loro funerali.

Questo chierico missionario di una vita straordinaria spesa nella contemplazione in azione, morì il 1° luglio 1865. Sono bellissime le parole di papa san Giovanni II nella santa messa che vide Nazju Falzon diventare beato, mercoledì 9 maggio 2001: “Anche il Servo di Dio Ignazio Falzon aveva una grande passione per la predicazione del Vangelo e per l’insegnamento della fede cattolica. Anch’egli mise i suoi numerosi talenti e la sua formazione intellettuale al servizio dell’opera catechetica. L’Apostolo Paolo scrisse: ‘Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia’” (2 Cor 9, 7). Il Beato Ignazio donò con abbondanza e gioia e le persone trovavano in lui non solo un’infinita energia, ma anche gioia e pace profonda. Rinunciò al successo terreno per il quale era stato preparato al fine di servire il bene spirituale degli altri, inclusi i numerosi soldati e marinai britannici di stanza a Malta a quel tempo. Nell’avvicinarsi a loro (alcuni dei quali erano cattolici), anticipò lo spirito ecumenico di rispetto e di dialogo che oggi ci è tanto familiare, ma che a quel tempo non era sempre così diffuso. Ignazio Falzon trasse forza e ispirazione dall’Eucaristia, dalla preghiera di fronte al Tabernacolo, dalla devozione a Maria e al Rosario e dall’imitazione di san Giuseppe. Queste sono fonti di grazia alle quali tutti i cristiani possono attingere. Santità e zelo per il Regno di Dio fioriscono in particolare laddove le parrocchie e le comunità incoraggiano la preghiera e la devozione al Santissimo Sacramento. “Vi esorto, dunque, a prendervi cura delle vostre tradizioni di pietà, purificandole dove necessario e rafforzandole con una catechesi e un’istruzione sane. Non potrebbe esserci modo migliore per onorare la memoria del Beato Ignazio Falzon” (n° 4). Beato Nazju Falzon, prega per noi!

di Fra Mario Attard