Un grande dono cristiano e italiano

Da mercoledì 21 fino a mercoledì 28 luglio 2021, Gesù Misericordioso mi diede la grazia di essere in Italia, esattamente a Padova, presso l’amatissimo Santuario di San Leopoldo Mandić, all’indirizzo 44, Piazzale Santa Croce. Dall’aeroporto di Treviso, fino a Padova, Venezia, Cesena e Ravenna, mi sentivo fortemente abbracciato dall’abbraccio confortevole della gentilezza. Quanta è stata grande questa gentilezza che ho ricevuto! Nella sua lettera enciclica sulla fraternità e l’amicizia sociale, Fratelli Tutti, papa Francesco scrive: “La gentilezza è una liberazione dalla crudeltà che a volte penetra le relazioni umane, dall’ansietà che non ci lascia pensare agli altri, dall’urgenza distratta che ignora che anche gli altri hanno diritto a essere felici” (n° 224). La gentilezza, che è frutto primario dello Spirito Santo (vedi Gal 5:22). La gentilezza ci fa davvero artisti e belli. La gentilezza è il vero segno dei forti. Ringrazio tantissimo Gesù e Maria che, nel grande popolo italiano, mi hanno fatto riscoprire la grandissima guarigione che c’è nella gentilezza affettiva, vera e saggia! La gentilezza fa della nostra vita un percorso artistico. Come ha scritto la docente padovana Valentina d’Urso: “La gentilezza ha due facce”.

La prima è la buona educazione formale e l’osservanza delle regole sociali. Significa avere buone maniere, seguire il galateo, l’etichetta. La seconda, più importante: significa essere brave persone. Ovvero accoglienti, generosi, altruisti. Nel bellissimo Canto degli Italiani, Fratelli d’Italia, scritto magnificamente da Goffredo Mameli, si legge: “Uniamoci, amiamoci, l’unione e l’amore rivelano ai popoli le vie del Signore. Grazie carissimi fratelli e sorelle italiani che, a questo semplice frate cappuccino maltese, vostro vicino di casa, l’avete insegnato che la gentilezza veramente unisce, ama e rivela le vie del Signore. Nel nome di Gesù vi imploro di non cambiatevi mai! Continuate ad essere gentili nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia! La vostra vocazione è vivere l’italianità, cioè di essere sempre, come vostro santo patrono san Francesco, gentili, ma potenti vincoli di pace, riconciliazione e fraternità tramite la vostra arma vincente, la gentilezza!”. In questo senso, la gentilezza resterà per sempre come il grandissimo dono cristiano e italiano degli italiani per tutto il mondo. Allora, forza ragazzi!

di Fra Mario Attard