In qualità di segretario generale del Sinodo dei vescovi, il cardinale Mario Grech sta svolgendo un ruolo chiave nelle riforme delle strutture della Chiesa cattolica guidata da papa Francesco. Ma il primo cardinale di Gozo sta affrontando anche sfide più mondane: vivere da solo per la prima volta nella sua vita e cercare di replicare la cucina di sua madre. Il cardinale ha rivelato di aver ancora contattato sua madre e sua sorella per chiedere aiuto in cucina, un’abilità su cui sta lentamente facendo progressi. “Al mio primo tentativo finisco per bruciare il cibo – ammette il cardinale Grech –. Ma al secondo tentativo, è almeno commestibile”. Mons. Grech è stato nominato per la prima volta pro-segretario generale, come successore designato del segretario generale uscente, il cardinale Lorenzo Baldisseri, nel 2019, un anno dopo che il papa ha aumentato l’autorità del Sinodo, che era stato istituito, nel 1965, da papa Paolo VI. È succeduto al cardinale Baldisseri ed è stato nominato cardinale-diacono dei santi Cosma e Damiano lo scorso settembre. Automaticamente, la sua nomina ha comportato un trasferimento a Roma, anche se mons. Grech osserva che il cambiamento di ambiente non ha cambiato molto la sua routine quotidiana. Il maniaco del lavoro tiene le sue giornate piene, facendo le faccende domestiche prima di andare nel suo ufficio alle ore 9.00 del mattino. Prima di continuare a lavorare la sera, si prende una pausa alle ore 14.30. Inizialmente, il cardinale Grech visse tra gli agostiniani, la cui sede è proprio accanto piazza San Pietro.
Sebbene non appartenga a nessun ordine religioso, ora vede l’ordine come la sua seconda famiglia: è sempre il benvenuto lì e, di solito, lo è per il suo pasto pomeridiano. Vivere da solo in un paese straniero può aver presentato rischi di solitudine, ma il cardinale Grech ha assicurato che si sente tutt’altro che solo. Infatti, egli ha trovato tra suoi colleghi al Sinodo una grande compagnia: anche quando non potevano tenersi in contatto fisicamente a causa della pandemia del Covid-19. Le sue regolari visite agli agostiniani all’ora di pranzo aiutano, ovviamente, ma c’è anche la tecnologia per aiutare a mantenere le sue radici gozitane a portata di mano. E non solo per consigli di cucina. L’esperienza del cardinale Mario Grech ci fa ricordare su quello che papa Francesco ha detto ai vescovi ungheresi il 12 settembre 2021: “Come Vescovi, vi chiedo di mostrare sempre, insieme ai sacerdoti e ai collaboratori pastorali, il volto vero della Chiesa: è madre. È madre! Un volto accogliente verso tutti, anche verso chi proviene da fuori, un volto fraterno, aperto al dialogo. Siate pastori che hanno a cuore la fraternità. Non padroni del gregge, ma padri e fratelli. Lo stile della fraternità, che vi chiedo di coltivare con i sacerdoti e con tutto il Popolo di Dio, diventi un segno luminoso per l’Ungheria”.
di Fra Mario Attard