La Festa di San Michele Arcangelo

Il 29 settembre la Chiesa ha celebrato la Festa di San Michele Arcangelo. Come ci dice la storia di questa festa liturgica, essa risale ai tempi di san papa Pio V (1566-1572) che la istituì. Nella storia della mia vita, devo dire che ho un legame speciale con san Michele Arcangelo. Infatti, già all’età di sei anni, l’incontro con l’arcangelo vincitore su satana e gli spiriti maligni ebbe il suo inizio. Mi ricordo – ero piccolo – entrai con mia sorella Josephine a La Valletta, deciso di uscirne con una statua di un santo per la chiesetta che avevo alla casa dei miei genitori. Ricordo che andammo in un negozio che si trovava proprio sotto il teatro dell’opera (fu distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale). Il venditore vendeva fiori e statue d’argilla. “Voglio una statua”, chiesi a mia sorella maggiore. “Quale vuoi bambino mio?”, mi domandò il proprietario del negozio, ricordo che aveva grandi baffi grigi. Davanti a me, esattamente sull’ultimo piano dello scaffale c’era la statua imponente di san Michele Arcangelo. Subito attirò la mia attenzione. “Voglio quella”, risposi con voce bassa, ma deciso, rivolgendomi a mia sorella. “Costa 2 lire e 50”, rispose l’uomo dai grandi baffi. “È un po’ cara”, disse mia sorella. Le sue parole entrarono come frecce nel mio cuoricino.

Avevo paura di dover dare l’addio all’arcangelo. Ma san Michele doveva ancora dire la sua.Allora non ci puoi fare uno sconto?”, gli domandò mia sorella. Vedendo i miei occhi addolorati, il venditore coi baffi disse: “Okay. Dammi due lire. Fanciullo, lo faccio per te”. Immaginate un po’ la gioia che avevo nel cuore! Adesso, nella mia chiesetta avevo san Michele arcangelo! Anche se la vita della statua del potente arcangelo non era semplice, lui c’era sempre lì per me. Una volta, quando ci fu la processione a casa dei miei genitori, mia sorella entrò di corsa, colpì san Michele e sul piedestallo rimase soltanto il diavolo sconfitto, mentre l’arcangelo volava su tre mattoni. Quanti pianti feci! Ma grazie alla colla speciale che allora c’era in giro a Malta, san Michele rimase li, forte come un leone, cacciando e torturando il nostro nemico comune. Questa semplice esperienza d’infanzia mi porta a lodare il potentissimo arcangelo con le parole del Cantacio 13 che conclude l’Inno Acatisto proprio dedicato all’arcangelo Michele: “O eccelso capo degli arcangeli e degli angeli, per il tuo meraviglioso servizio in favore della salvezza del genere umano, ricevi da noi un canto di lode e di ringraziamento; e tu, ripieno della forza di Dio, coprici con le tue ali da tutti i nemici visibili e invisibili, affinché al Signore da te glorificato e che ti glorifica, sempre cantiamo: Alleluia! Invochiamo la potentissima intercessione di san Michele arcangelo tramite la sua grandissima preghiera di protezione contro gli spiriti maligni scritta da papa Leone XIII: san Michele arcangelo, difendici nella battaglia; sii Tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, ti preghiamo supplichevoli! E Tu, o principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime. Amen”.

di Fra Mario Attard