Caritas Malta, Fondazione OASI, Segretariato per l’Educazione Cattolica e Associazione delle Scuole della Chiesa hanno espresso il loro forte disappunto per l’atteggiamento mostrato dal Governo durante la discussione del martedì 30 novembre 2021 in sede di commissione. Nonostante i numerosi emendamenti ragionevoli ed equilibrati proposti dalle organizzazioni, il Governo ha rifiutato di prendere in considerazione qualsiasi suggerimento ed è rimasto irremovibile per approvare un quadro normativo molto debole che rischia di avere un impatto negativo enorme sulla società maltese, specialmente tra i bambini, i giovani e i più vulnerabile. Su tale questione, questi gruppi hanno fatto un appello al primo ministro affinché permetta un voto libero ai membri del Parlamento del Governo per consentire loro di votare secondo coscienza e non su linee di partito. La parte del Governo ha rifiutato di prendere in considerazione gli emendamenti proposti dalle organizzazioni durante la riunione della commissione parlamentare per: aumentare l’età in cui fumare cannabis sarebbe legale da 18 a 25 anni; aumentare la distanza dei cannabis club da scuole, centri giovanili e istituti post-secondari da soli 250 metri a un chilometro; raddoppiare le multe per il fumo di cannabis davanti ai bambini e in pubblico; rimuovere la possibilità consentita dalla legge per la coltivazione della cannabis in residenze adiacenti alle scuole; regolare la quantità di THC consentita nella cannabis.
Tutti questi emendamenti suggeriti, che sarebbero serviti a rafforzare la legge e mitigare i rischi per la società maltese che creerà, sono stati tutti abbattuti. Inoltre, le organizzazioni nutrono serie riserve sul modo in cui la nuova autorità per la cannabis istituita dalla legge intraprenderà anche campagne educative che potrebbero includere campagne su ciò che viene definito l’uso responsabile della cannabis. Il Caritas Malta, Fondazione OASI, Segretariato per l’Educazione Cattolica e Associazione delle Scuole della Chiesa ritengono fermamente che le campagne educative del Governo sulla cannabis non dovrebbero inviare messaggi contrastanti in questo modo e dovrebbero concentrarsi esclusivamente su misure di prevenzione che spieghino i rischi dell’uso di cannabis. Durante il dibattito pubblico intorno a questa legge, il Governo ha ascoltato una sola organizzazione pro-cannabis e ha ignorato le molte organizzazioni, organismi costituiti, esperti medici, professionisti del campo psicosociale, accademici, organizzazioni con anni di esperienza nel campo della prevenzione della droga, ex tossicodipendenti e molti altri che hanno espresso serie preoccupazioni su questa proposta di legge. In questa fase avanzata del dibattito parlamentare, Caritas Malta, Fondazione OASI, il Segretariato per l’Educazione Cattolica e l’Associazione delle Scuole della Chiesa lanciano un forte appello alle coscienze dei parlamentari da parte del Governo, affinché riflettano sulle ripercussioni che hanno un’ampia portata negativa che questa legge può avere sulla società maltese e avere la responsabilità di votare contro.
Su questo argomento papa Francesco era chiarissimo. Nel suo discorso ai partecipanti alla 31ma edizione dell’International Drug Enforcement Conference, di venerdì 20 giugno 2014, nella Sala Clementina disse: “Vorrei dire con molta chiarezza: la droga non si vince con la droga! La droga è un male e con il male non ci possono essere cedimenti o compromessi. Pensare di poter ridurre il danno, consentendo l’uso di psicofarmaci a quelle persone che continuano a usare droga, non risolve affatto il problema. Le legalizzazioni delle cosiddette ‘droghe leggere’, anche parziali, oltre ad essere quanto meno discutibili sul piano legislativo, non producono gli effetti che si erano prefisse. Le droghe sostitutive, poi, non sono una terapia sufficiente, ma un modo velato di arrendersi al fenomeno. Intendo ribadire quanto già detto in altra occasione: no ad ogni tipo di droga. Semplicemente. No ad ogni tipo di droga (cfr. Udienza generale, 7 maggio 2014)”.
di Fra Mario Attard