Malta – “Non preoccupatevi dei banchi vuoti della chiesa”, dice il vescovo di Gozo ai sacerdoti

Il capo della chiesa di Gozo ha esortato i membri del suo clero a non preoccuparsi della diminuzione del numero di fedeli e a concentrarsi, invece, sul proprio benessere spirituale. In un messaggio per il nuovo anno del sabato 8 gennaio 2022, il vescovo di Gozo, mons. Anton Teuma, ha detto ai membri del clero dell’Isola sorella che non devono concentrarsi sul numero di banchi vuoti nelle loro congregazioni. “Per noi sacerdoti, la cosa più importante non è la nostra capacità amministrativa, non è la nostra capacità di formare gruppi o di radunare un gran numero di persone, ma soprattutto è lavorare sulla nostra personale integrazione e identificazione con Cristo – ha detto nel suo messaggio –. Ciò significa che la nostra ansia non dovrebbe essere dovuta al fatto che le persone non vengono in chiesa, ma invece dovremmo concentrarci sulla nostra esperienza di chiesa e di messa, non preoccupandoci che le persone non vengano più per riunioni e attività, ma concentrandoci, invece, sulla mediazione della parola di Dio, non che le persone non vengano più a confessarsi, ma che abbiamo un ritmo delle nostre confessioni”. Il messaggio è stato trasmesso, virtualmente, ai sacerdoti e ai membri del clero di Gozo, sia sull’Isola che all’Estero.

Nel 2019, un censimento aveva previsto che la frequenza alla chiesa nel paese di Malta diminuirà costantemente nei prossimi anni, fino a raggiungere solo il 10% della popolazione cattolica di Malta entro il 2040. Subito dopo, la Curia ha annunciato che cercherà di introdurre un piano pastorale che includa una maggiore assistenza ai più vulnerabili della società, nel tentativo di affrontare i problemi di frequenza alla Messa. Quel censimento – così come il piano pastorale che ne è seguito – non includeva la diocesi di Gozo. Ricordiamoci quello che ha detto papa Francesco nella sua meditazione mattutina, nella cappella della Domus Sanctae Marthae, sabato 11 gennaio 2014: Una domanda ‘forte’ ha riconosciuto, soprattutto per ‘noi che siamo sacerdoti: come è il mio rapporto con Gesù Cristo?’. ‘La forza di un sacerdote – ha ricordato il pontefice – è in questo rapporto’. Infatti, quando la sua ‘popolarità cresceva, Gesù andava dal Padre’. Luca, nel passo evangelico della liturgia (5, 12-16), racconta: ‘Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare’. Così, ‘quando si parlava sempre di più’ di Gesù ‘e le folle, numerose, venivano ad ascoltarlo e a farsi guarire, lui dopo andava a trovare il Padre’. Un atteggiamento – ha puntualizzato il papa – che costituisce ‘la pietra di paragone per noi preti: andiamo o non andiamo a trovare Gesù’”.

di Fra Mario Attard