Giovedì 14 luglio 2022, abbiamo celebrato come Chiesa la memoria liturgica di un grande santo, san Camillo de Lellis. Questo santo abbruzzese, nato a Bucchianico il 25 maggio 1550 e morto a Roma il 14 luglio 1614, dedicò la sua vita intera al servizio dei malati. Infatti, egli, dopo essersi ordinato sacerdote all’età di 34 anni sul parere del suo amico san Filippo Neri, poi, fondò l’Ordine dei Camilliani, con la specifica carisma della misericordia verso gli infermi. Questo carisma, che ispirò san Camillo, è fondato sull’esempio di Gesù stesso che passò la maggior parte della sua vita pubblica proprio ad accogliere e sanare i malati, nel senso duplice di guarire e salvare le loro infermità. Questa fu la testimonianza che dimostra, in un modo speciale, la presenza del Regno di Dio nella storia umana. Gesù stesso mandò i suoi discepoli per compiere la loro missione di curare i malati e considerando fatto a sè il trattamento dato ai poveri e i malati (Mt 25). Se san Camillo visse pienamente questo messaggio evangelico, allora egli è un fortissimo pioniere della pastorale sanitaria con i malati. Vediamo ora dai suoi scritti la sua visione della pastorale sanitaria. Prima di tutto, per san Camillo, la vera pastorale sanitaria è essenzialmente guidata dalla carità, se no cessa di qualificarsi come spiritualità. Scrisse: “Non mi piace la pietà che taglia le mani alla carità”.
Poi, la pastorale sanitaria è il modo più convincente a vincere le anime dei non credenti a Cristo. Disse: “Se gli infedeli vedranno la nostra carità, per gli infermi non avranno bisogno di altri argomenti per convertirsi”.La vera pastorale sanitaria aspira di essere battezzata dalla misericordia. Per questo motivo, san Camillo incoraggiò i suoi confratelli con queste brevissime, ma suggestive parole: “Più cuore in queste mani”. San Camillo riteneva anche che la pastorale sanitaria deve aspirare a salvare lo spirito della persona, che è l’apice del suo essere. Disse: “Dio è tutto, il resto è nulla. Salvare l’anima è l’unico impegno della vita che è breve”. La pastorale sanitaria è orientata a dare l’affetto di una madre verso suo unico figlio perché in quel malato c’è Gesù stesso in persona. Diceva san Camillo: “Con la maggiore diligenza possibile, con l’affetto di una madre verso il suo unico figlio infermo e guardando il povero come la persona di Cristo”.Per san Camillo, la vera pastorale sanitaria mette per primo posto il malato al punto che chi dà cura sarà disposto a dare la propria vita per lui. Scriveva: “Servire gli infermi, anche appestati, con rischio della vita”.
L’autentica pastorale sanitaria mette in prima luce la realtà che gli infermi sono lo stesso cuore di Dio. San Camillo osservò: “Gli infermi sono pupilla e cuore di Dio e quello che fate a questi poverelli infermi, è fatto a Dio stesso”.Finalmente, la pastorale sanitaria comprende tutti i malati, perché tutti hanno il diritto di ricevere quella misericordia e carità totale di Dio. Diceva: “Desideriamo, con la grazia di Dio, servir a tutti gli infermi con ogni carità”. A questo grandissimo santo che diceva con la massima sincerità: “Poiché Dio non mi ha voluto Cappuccino, né in quello stato di penitenza che tanto desideravo di stare e di morire, è segno, dunque, che mi vuole qui, al servizio di questi poveri suoi infermi”, rivolgiamo le nostre preghiere dicendo:“O San Camillo, che sopportasti per tanti anni con inalterabile pazienza una dolorosa malattia, ottienici di accettare con spirito di fede le infermità e le tribolazioni che il Signore vorrà mandarci per il nostro bene e la nostra purificazione. Tu che per tutta la vita ti sei dedicato con bontà e amore all’assistenza degli infermi, portando a tutti consolazione e speranza, ottienici la grazia di riconoscere Gesù nel nostro prossimo sofferente e di servirlo con grande generosità di cuore. O glorioso san Camillo, che Ti sei dedicato alla cura degli ammalati per servire in essi la persona di Cristo sofferente e piagato, e li assistevi con la tenerezza di una madre accanto al suo unico figlio, proteggi con altrettanta carità noi, che ora T’invochiamo, perché afflitti da grande necessità. Amen”. San Camillo de Lellis, un grandissimo maestro della pastorale sanitaria, prega per noi.
di Fra Mario Attard