La Festa di San Paolo a Malta, una grossa opportunità per ricominciare

Lunedì 10 febbraio 2025, a Malta, si è celebrata la solennità del Naufragio di San Paolo sulla costa maltese. Questa festa non è soltanto una festa nazionale, ma anche un’opportunità per ripartire di nuovo sulla via della fede. Contestualizzando la sua omelia nel giubileo della speranza, l’arcivescovo di Malta, mons. Charles J. Sciculna, ha detto così nella sua omelia: “Se ci stiamo dedicando questo anno di grazia alla speranza, abbiamo un grande debito verso l’insegnamento dell’Apostolo nostro Padre”. Così si presenta nella prima lettera a Timoteo: “Paolo, apostolo di Cristo Gesù per ordine di Dio, nostro salvatore, e di Cristo Gesù, nostra speranza” (1 Tm 1,1-2). Allora, carissimi paolini, quando avete scelto quella bella frase della lettera di Paolo ai Romani: “Rallegratevi nella speranza” (Rm 12,12), stiamo dicendo che gioiamo in Gesù, non in noi stessi. Non per quanto siamo coraggiosi. Quando sei cristiano esulti nella speranza, esulti in Gesù nostra speranza. “Per mezzo di lui”, dice ai Romani, “noi abbiamo avuto, per la fede, accesso a questa grazia nella quale siamo fermi”, alla misericordia di Dio, all’amore di Dio. “Ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio” (Rm 5,2). Allora, la speranza nell’apostolo nostro Padre San Paolo è, prima di tutto, un orientamento a donare la vita. Se hai scelto Dio, nel battesimo ti è stato dato il dono della speranza in Lui, perché con il battesimo ci vengono donati questi doni spirituali: la fede, la speranza e l’amore. Ma questa speranza deve diventare uno stile di vita. Questa speranza ti conduce alla vita eterna. Chi spera in Gesù avrà buon gusto nella vita. Il fondamento è la fede. Il modo concreto di viverlo è l’amore. Spero che ti dia una direzione. Lei è un’ancora e una bussola, per usare termini così adatti alla festa di oggi, festa del naufragio, ma anche della liberazione.











Atti pieni di amore e compassione sono l’espressione più autentica per questa speranza via e incarnata nella nosta vita. La Festa di San Paolo è stata per noi maltesi, ma anche per quelli che hanno il loro cuore aperto, una grossa grazia per ricominciare di nuovo. Quanta umiltà c’è nel ricominciare! Sulla potenza del ricominciare basta ascoltare e riflettere le parole di papa Francesco nel suo discorso all’aula di Paolo VI, sabato 11 gennaio 2025: “Stiamo per celebrare la festa del Battesimo di Gesù e questo ci fa pensare a quel grande profeta di speranza che fu Giovanni Battista”. Di lui, Gesù disse qualcosa di meraviglioso: che è il più grande fra i nati di donna (cfr Lc 7,28). Capiamo allora perché tanta gente accorreva da lui, col desiderio di un nuovo inizio, col desiderio di ricominciare. E il Giubileo ci aiuta in questo. Il Battista appariva davvero grande, appariva credibile nella sua personalità. Come noi oggi attraversiamo la Porta santa, così Giovanni proponeva di attraversare il fiume Giordano, entrando nella Terra Promessa come era avvenuto con Giosuè la prima volta, ricominciare, ricevere la terra da capo, come la prima volta. Sorelle e fratelli, questa è la parola: ricominciare. Mettiamoci questo in testa e diciamo tutti insieme: “ricominciare”. Diciamolo insieme: “Ricominciare! [tutti ripetono più volte]. Ecco, non dimenticatevi di questo: ricominciare”. O Padre, nel Nome e Sangue di Gesù, e nella potenza dello Spirito Santo, e l’intercessione del nostro padre nella fede san Paolo, aiutaci a ricominciare sempre nella vita della tua santità. Amen.

di Fra Mario Attard