
Siamo nel pieno centro della settimana santa. In questa settimana, si opera il compimento della nostra salvezza. Dio fatto uomo decide di andare per la sua passione-morte ma, nel terzo giorno, risorgerà. In questa settimana santa così speciale nel contesto del grande giubileo della speranza, una cosa emerge splendidamente: il crocifisso sorgente di speranza. Proprio in quanto a questo tema importantissimo nel mondo di oggi dove la speranza è spesso messa a parte, papa Francesco ci insegna a trovarla esattamente lì dove c’è tantissima sofferenza. Nella sua catechesi del 5 aprile 2023, il santo padre ci aiuta a riflettere su questo grandissimo e pratico mistero: “Nella mente dei discepoli rimaneva fissa un’immagine: la croce. E lì è finito tutto. Lì si concentrava la fine di tutto. Ma di lì a poco, avrebbero scoperto proprio nella croce un nuovo inizio. Cari fratelli e sorelle, la speranza di Dio germoglia così, nasce e rinasce nei buchi neri delle nostre attese deluse; ed essa, la speranza vera, invece, non delude mai. Pensiamo proprio alla croce: dal più terribile strumento di tortura Dio ha ricavato il segno più grande dell’amore. Quel legno di morte, diventato albero di vita, ci ricorda che gli inizi di Dio cominciano spesso dalle nostre fini. Così, Egli ama operare meraviglie. Oggi, allora, guardiamo l’albero della croce perché germogli in noi la speranza: quella virtù quotidiana, quella virtù silenziosa, umile, ma quella virtù che ci mantiene in piedi, che ci aiuta ad andare avanti. Senza speranza non si può vivere. Pensiamo: dov’è la mia speranza? Oggi, guardiamo l’albero della croce perché germogli in noi la speranza: per essere guariti dalla tristezza – ma, quanta gente triste … A me, quando potevo andare per le strade, adesso non posso perché non mi lasciano, ma quando potevo andare per le strade nell’altra Diocesi, piaceva guardare lo sguardo della gente. Quanti sguardi tristi! Gente triste, gente che parlava con se stessa, gente che camminava soltanto con il telefonino, ma senza pace, senza speranza. E dov’è la tua speranza, oggi? Ci vuole un po’ di speranza per essere guariti dalla tristezza di cui siamo malati, per essere guariti dall’amarezza con cui inquiniamo la Chiesa e il mondo. Fratelli e sorelle, guardiamo il Crocifisso. E che cosa vediamo? Vediamo Gesù nudo, Gesù spogliato, Gesù ferito, Gesù tormentato. È la fine di tutto? Lì c’è la nostra speranza”.

È proprio davanti a Gesù crocifisso, ferito e ucciso per noi, che in questa settimana troviamo la nostra vera salvezza. È proprio da lui che impariamo che cosa significa amare per vivere e vivere per amare. Davanti a questo amore crocifisso noi proviamo silenzio, ascolto, raccoglimento, meditazione, adorazione, pentimento e riparazione. Questa è la nostra umile, unica risposta vera e autentica a un Dio che non molla mai a invitarci a sé per entrare nel suo cuore a guarirci profondamente. Signore Gesù, tu sei il mio passaggio dalle tenebre alla luce, dall’odio all’amore, dalla tristezza alla gioia, dalla Croce alla gloria, dalla morte alla vita. Gesù Crocifisso, io confido completamente in te.
di Fra Mario Attard