L’Organismo Congressuale Forense, alla luce delle dichiarazioni rese dal presidente del Consiglio dei Ministri il 26 aprile e dei contenuti del nuovo D.P.C.M., oltre che dei precedenti provvedimenti, ha preso atto – con crescente preoccupazione – della inadeguatezza delle risorse destinate dal Governo alla Giustizia e della disorganicità delle misure adottate, nei vari settori e da parte dei vari Ministeri competenti, per tentare di assicurare la continuità della Giurisdizione nonostante le misure di distanziamento. “L’Avvocatura italiana valuta queste misure insufficienti e contraddittorie, non adeguate a permettere la continuità della funzione giurisdizionale e, potenzialmente, idonee a creare condizioni di ingiustizia e disparità per i cittadini in attesa di tutela dei propri diritti – spiega il coordinatore dell’OCF, Giovanni Malinconico –. Di fronte alla più grave crisi socio-economica del Dopoguerra, una Giustizia credibile e certa dovrebbe costituire il primo imprescindibile sostegno alla Comunità Nazionale e al nostro sistema produttivo. Invece, assistiamo sgomenti al totale disinteresse dell’Esecutivo, mentre ciascun ufficio decide in piena autonomia le misure di sicurezza in una babele giudiziaria senza precedenti”. L’Organismo Congressuale Forense rivendica la necessità che la Giustizia Italiana, cui è demandata la tutela e l’effettivo conseguimento dei diritti dei cittadini e senza il cui supporto non è immaginabile alcuna reale ripresa né economica né sociale, sia urgentemente sostenuta con adeguate risorse che consentano di adottare un piano integrato straordinario per una adeguata e piena ripresa dell’attività giudiziaria.
La ricetta, secondo Malinconico, prevede “la predisposizione di idonei protocolli di accesso agli uffici giudiziari; l’approntamento di adeguati presidi sanitari e di distanziamento; la programmazione delle presenze in sede di magistrati e personale di cancelleria; la compiuta realizzazione di un progetto di smart-working che, per le attività per le quali sia possibile lo svolgimento da remoto, consenta l’accesso ai fascicoli telematici anche al personale amministrativo abilitato in piena sicurezza; il sostegno agli uffici del Giudice di Pace, che rappresentano il presidio giudiziario di prossimità e sostegno alle fasce sociali meno abbienti”. Un programma che può essere attuato secondo OCF solo in una visione unitaria della Giurisdizione che, riducendo le inutili differenziazioni tra i vari settori, veda al centro il ruolo propulsivo del Dicastero della Giustizia e, con una concertazione piena ed effettiva con le rappresentanze istituzionali e politiche dell’Avvocatura, ne consenta l’esercizio nella salvaguardia delle garanzie costituzionali per le parti.