‘L’Italia rinasce con un fiore’ è lo slogan scelto per la campagna di vaccinazione che ha come simbolo una primula, sinonimo di forza, speranza e rinascita, che sarà presente in tutta la comunicazione istituzionale. I padiglioni per le vaccinazioni di massa (300 all’inizio e 1.500 nella seconda fase, ricorda Arcuri) avranno la forma di un fiore: moduli facilmente smontabili e riassemblabili, come dei petali, energeticamente autosufficienti, realizzati con materiali naturali come il legno e i tessuti. “Come dei fiori, queste strutture sbocceranno nelle Città italiane e si alimenteranno con la luce del sole e daranno, mi auguro, un senso di grande serenità e fiducia – spiega Boeri – citando artisti e intellettuali da Andrea del Verrocchio a Pier Paolo Pasolini, fonti di ispirazione per la sua creazione grafica”. “La luce in fondo al tunnel comincia a intravedersi – sottolinea fiducioso Arcuri –. Le Regioni, il Governo, i Comuni stanno lavorando senza sosta per l’inizio della campagna di vaccinazione di massa che la nostra generazione, e non solo, ricorderà con più forza. Abbiamo condiviso, nei giorni scorsi, con il primo produttore del vaccino, le modalità di ricezione e somministrazione delle prime dosi che speriamo arrivi almeno per 1 milione e 800 mila italiani a partire dalla metà di gennaio. Abbiamo provveduto anche agli accordi per gli accessori necessari come le siringhe. Abbiamo anche fatto, ha ricordato il commissario, la call per 3 mila medici e 12mila infermieri per darci una mano in queste primule che saranno nelle Piazze italiane. Basterà un fiore? È solo l’inizio – promette Arcuri –. Quanto ai costi non sono esattamente quantificabili – spiega il commissario –, ma confidiamo che le aziende ci donino buona parte dei materiali. Io credo – continua Arcuri – che abbiamo dato prova di un grande senso di comunità di fronte a una tragedia imprevedibile. Auspico che questa comunità possa ritrovarsi attorno a questo simbolo di rinascita”.
Un simbolo semplice, ma potente. Alla fine di questa tragedia, ci ricorderemo non solo delle facce cupe e delle persone addolorate, che non dovremo dimenticare mai, ma ci ricorderemo anche di un fiore, una primula per uscire dal buio. Il percorso che porterà gli italiani alla vaccinazione per eccellenza dovrebbe prendere il via intorno al 15 gennaio, in contemporanea a tutti i Paesi dell’Unione europea. Il vaccino verrà somministrato prima al personale medico e sanitario e agli ospiti delle RSA. Successivamente, toccherà agli ultra 80enni via a scendere per età anagrafica arrivando alla fascia di popolazione che ha tra i 60 e i 70 anni. Nello step successivo, si procederà alla vaccinazione dei lavoratori cosiddetti essenziali, compresi quelli della scuola: insegnanti, presidi, amministrativi, personale ausiliario. Infine, ma secondo le proiezioni non prima della metà di settembre, toccherà al resto della popolazione che si vorrà, volontariamente, sottoporre al vaccino. Sul fronte dei vaccini, intanto, come avvenuto alla fine della settimana scorsa per il vaccino di Pfizer- BioNTech, dovrebbe essere autorizzato dalla Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia federale statunitense che si occupa di farmaci, anche il vaccino di Moderna. Lo scorso 30 novembre, Moderna aveva dichiarato che il suo vaccino aveva un’efficacia del 94,5 per cento e che aveva anche la capacità di prevenire le forme più gravi del contagio. L’accesso agli ultimi dati si è avuto, però, solo di recente. Come Pfizer-BioNTech, anche Moderna ha condotto l’ultima fase (su 3) del proprio test clinico dividendo i volontari in due gruppi: uno ha ricevuto le due dosi del vaccino, mentre l’altro una sostanza placebo. I ricercatori hanno, poi, atteso per verificare quanti casi di Covid-19 emergessero nei due gruppi, per un totale di circa 30mila volontari.
di Sergio Lanfranchi