Occorre una riforma fiscale incardinata sulla riduzione delle aliquote IRPEF, la previsione di una ‘no tax area’ per i redditi più bassi, l’estensione delle deduzioni, delle detrazioni e del regime dei minimi; rendere l’IMU pagata sugli immobili strumentali completamente deducibile dal reddito professionale; definire la ‘insussistenza di autonoma organizzazione’ ai fini del non assoggettamento all’IRAP. Sono le proposte dell’OCF – Organismo Congressuale Forense riguardo alle ventilate ipotesi di riforma fiscale che vedrebbero modificare in senso peggiorativo la cd. flat tax. “Modifica che – spiega Giovanni Malinconico, coordinatore dell’OCF – appare inopportuna, soprattutto nella attuale contingenza economica segnata dalla pandemia, dal momento che il sistema della flat tax è un ausilio per i professionisti che appartengono alle fasce più deboli e semmai deve essere corretta e, addirittura, rafforzata includendo le piccole realtà associative e societarie che allo stato ne risultano escluse”. D’altro canto, si legge nella nota dell’OCF, “la crisi dell’Avvocatura italiana è evidente nei numeri, con le statistiche che registrano da tempo una costante flessione dei redditi medi e il progressivo aumento del divario tra gli avvocati portatori di redditi alti e medio alti e tutti gli altri; aumenta cioè il reddito di pochi e diminuisce il reddito di molti: queste sono le avvocature italiane”.
Il quadro complessivo si completa con l’iniquità della pressione fiscale, che incide, pesantemente, sui margini di guadagno già ridottissimi degli avvocati economicamente più deboli. L’IRPEF è l’imposta che presenta le maggiori criticità. In particolare, l’irrazionalità del suo sistema impositivo mostra una significativa progressività, concentrata nelle fasce di reddito medio-basse. L’ipotesi al centro del dibattito per la correzione di questi problemi è l’introduzione di una flat tax sul reddito delle persone fisiche, associata a un sistema di deduzioni/detrazioni che assicuri una vera progressività, includendo i redditi derivanti dalla partecipazione in associazioni tra professionisti ovvero società di persone tra professionisti.