La strepitosa vittoria degli Azzurri dell’Euro 2020

L’Euro 2020, l’Euro della pandemia Covid-19, ha visto gli Azzurri vincere con pieno merito questi campionati europei di calcio. In una maratona calcistica, i ragazzi di Roberto Mancini ci hanno mostrato dove va l’amore per la maglia nazionale. Questi magnifici ragazzi ci hanno insegnato che nella vita, per arrivare ai traguardi importanti, ci vuole pazienza, saggezza, coraggio e perseveranza. Oltretutto, ritengo che il principio fondamentale di questa squadra vincente italiana è proprio il sapersi vivere, condividere e giocare insieme come squadra. Uno per tutti e tutti per uno. Non ci sono le opportunità di promuovere il giocatore e mettere a parte il gruppo. Tutti sono essenziali. Ecco perché questa magnifica squadra ha saputo sacrificarsi nei momenti più difficili per il bene comune di tutti. Nonostante ciò, nell’ambito di questa fraternità calcistica sofferente e vincente, alcuni giocatori hanno lasciato un indelebile segno che rimarrà scritto nella storia del calcio. Il difensore centrale Leonardo Bonucci è stato assegnato il premio Heineken Star of the Match della finale contro l’Inghilterra, mentre Gigio Donnarumma è stato scelto dalla UEFA come miglior giocatore del Euro 2020. L’attaccante Federico Chiesa, una cattedrale di fantasia, ha dato una impressionante freschezza e offensiva vincente all’attacco azzurro, mentre il difensore della Roma, Leonardo Spinazzola, ha lanciato degli ottimi assist vincenti per la squadra. Il possesso di palla, gli ottimi passaggi e il saper sacrificarsi per la squadra, con la consueta intelligenza tattica tipica nella mentalità calcistica italiana, hanno impostato un ritmo di gioco che ha stravolto gli inglesi, completamente. In poche parole, l’Italia ha fatto la sua partita non soltanto per vincere, ma anche per divertirsi e far divertire, noi, gli appassionati di calcio.

Ovviamente, seguendo da vicino l’onnipresente parere di Roberto Mancini: “Il calcio è fatto di cervello, non solo di tecnica o qualità”. Nel suo discorso ai partecipanti all’incontro, promosso dal quotidiano sportivo La Gazzetta Dello Sport e dalla Federazione Italiana Gioco Calcio del venerdì, 24 maggio 2019, papa Francesco disse: “Lo sport è una grande occasione per imparare a dare il meglio di sé, con sacrificio e impegno, ma soprattutto non da soli. Sentite bene questo: lo sport, non da soli. Viviamo in un tempo in cui, grazie anche alla presenza massiccia delle nuove tecnologie, è facile isolarsi, creare legami virtuali con tanti, ma a distanza. Legami, ma da soli. Il bello di giocare con un pallone è di poterlo fare insieme ad altri, passandoselo in mezzo a un campo, imparando a costruire azioni di gioco, affiatandosi come squadra… Il pallone diventa un mezzo per invitare le persone reali a condividere l’amicizia, a ritrovarsi in uno spazio, a guardarsi in faccia, a sfidarsi per mettere alla prova le proprie abilità. Cari amici: il calcio è un gioco di squadra, non ci si può divertire da soli! E se è vissuto così, può davvero far bene anche alla testa e al cuore in una società che esaspera il soggettivismo, cioè la centralità del proprio io, quasi come un principio assoluto. Il calcio è un gioco di squadra e questo fa bene a tutti noi”. Dedico questa magna carta del calcio agli Azzurri e a tutti quelli che vogliono davvero vivere ed essere trasformati dalla Santissima Trinità tramite il calcio. I miei miglior auguri e complimenti calorosi a questi nostri fraterni RAGAZZI!

di Fra Mario Attard