“Ogni persona umana è preziosa, ha un valore che non dipende da quello che ha o dalle sue abilità, ma dal semplice fatto che è persona, immagine di Dio – ha tenuto a evidenziare il papa –. Se la disabilità o la malattia rendono la vita più difficile, questa non è meno degna di essere vissuta, e vissuta fino in fondo. Del resto, chi di noi non ha dei limiti, e non va incontro, prima o poi, a delle limitazioni anche gravi? È importante guardare al disabile come a uno di noi, che deve stare al centro della nostra cura e della nostra premura, e anche al centro dell’attenzione di tutti e della politica. È un obiettivo di civiltà. Adottando questo principio, ci si accorge che la persona con disabilità non solo riceve, ma dà”, così ha continuato il pontefice. “Prendersene cura – ha osservato – non è un gesto a senso unico, ma uno scambio di doni. Noi cristiani troviamo nel Vangelo dell’amore – penso alla parabola del buon Samaritano – un motivo in più per tutto questo. Ma il principio vale per tutti, inscritto com’è nella coscienza, che ci fa sentire la nostra condizione di unità tra tutti gli esseri umani”. (Fonte: Avvenire.it)
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