I Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Messina e della Compagnia di Sant’Agata di Militello hanno eseguito, nei confronti di 2 imprenditori agricoli messinesi, la misura cautelare del divieto di esercitare l’attività professionale e imprenditoriale per un anno e sottoposto a sequestro preventivo – ai fini della confisca – beni per un valore complessivo di circa 180.000 euro oltre a 84 titoli di pagamento AGEA (c.d.: diritti all’aiuto), di proprietà degli stessi e di 2 società a loro riconducibili. Il provvedimento a carico dei suddetti, indagati per truffa aggravata in danno dell’Unione Europea, dello Stato Italiano e dell’AGEA, è stato emesso dal gip del Tribunale di Patti su richiesta dei procuratori europei delegati per la Sicilia e la Calabria. Secondo quanto accertato, gli indagati, impossessatisi illecitamente, sulla base di una asserita usucapione, di estesi fondi agricoli di proprietà di un ente sanitario pubblico, li hanno utilizzati dichiarandoli fittiziamente in conduzione assieme ad altri terreni oggetto di falsi contratti di affitto/comodato o false dichiarazioni sostitutive. Centinaia gli ettari dichiarati fraudolentemente in conduzione, in assenza della necessaria disponibilità titolata, ubicati nelle provincie di Messina e Catania, a fronte di limitate superfici legittimamente condotte dagli interessati; in un caso, veniva attestato l’utilizzo di una superficie complessiva superiore ai 180 ettari, mentre le particelle agricole regolarmente condotte risultavano inferiori a un ettaro. Le sistematiche condotte illecite, volte a indurre in errore l’AGEA, hanno consentito ai due indagati di conseguire indebite erogazioni di aiuti pubblici destinati al comparto agricolo per circa 180.000,00 euro nonché l’assegnazione di titoli di pagamento del valore complessivo di 19.000,00 euro. L’esecuzione del provvedimento, che testimonia l’impegno della Procura Europea e dei Carabinieri nel contrasto del fenomeno delle truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche europee, impedisce la prosecuzione dell’attività delittuosa e consente il recupero delle somme percepite indebitamente dagli indagati in spregio alle normative ed a discapito dei numerosi imprenditori onesti.
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