“Con l’interrogazione n. 597 del 4 dicembre 2018, avevamo sottolineato i disagi provocati dalla riduzione del numero delle corse del servizio di trasporto pubblico tra il centro di Messina e i Comuni della fascia tirrenica fino a Milazzo, per effetto della riduzione del contributo Regionale – afferma il deputato del Partito Democratico, Franco De Domenico –, ora apprendiamo che, nel 2020, il trasporto pubblico su gomma subirebbe un ulteriore taglio del 27% che si andrebbe ad aggiungere a quello del 22% già effettuato nel 2019, con un quadro dei servizi minimi di collegamento che vedrebbero l’area dei Nebrodi straordinariamente penalizzata. Le motivazioni della contrazione dei servizi di trasporto pubblico finalizzati a collegare Messina con i centri costieri dei Nebrodi, quali Sant’Agata Militello, Santo Stefano di Camastra, Rocca di Capri Leone, Capo d’Orlando, Brolo e numerosi altri, andrebbero collocate nel quadro di una strategia di asserita razionalizzazione e di non sovrapposizione con i collegamenti ferroviari.
Per chi ha la sfortuna di imbattersi nei servizi ferroviari tra Messina e Palermo (la linea ferroviaria con la più alta utenza della Sicilia), tali affermazioni suonano come una beffa. È a tutti noto, infatti, – continua De Domenico – che i collegamenti ferroviari tra i Comuni tirrenici e il Capoluogo di Provincia sono condizionati negativamente, oltre che da una offerta di corse inferiore ai bisogni oggettivi del territorio, dall’assenza del doppio binario, fermo da anni a Patti e fino a Cefalù, per una lunghezza di oltre 70 chilometri, che rimarrà tale per ancora tanti anni, in assenza della benché minima progettualità. Pertanto, ho presentato un’interpellanza urgente all’assessore Marco Falcone affinché convochi la deputazione messinese e, soprattutto, i sindaci dei Comuni dei Nebrodi per rivedere tali provvedimenti di drastica riduzione dei servizi di collegamento che, viceversa, avrebbero delle conseguenze disastrose per i pendolari che, con frequenza quotidiana, usufruiscono del servizio, nonché un impatto fortemente negativo sull’economia del territorio, sia in ragione delle obbligatorie riduzioni di personale a cui sarebbero obbligati i soggetti concessionari del servizio, che, in termini più generali, a seguito della riduzione del sistema di collegamento dell’area anche in considerazione della vocazione turistica del territorio Nebroideo.