Pasqua di Resurrezione con il sole domenica scorsa, a Marina di Caronia, giusto il tempo di partecipare alla solenne celebrazione eucaristica e alla processione, quando (nel pomeriggio e fino a sera) si abbattè un’intensa pioggia che impedì lo svolgimento della processione prevista in serata, in centro, che è stata rinviata, così, a domenica prossima. La festività religiosa più importante del calendario cristiano, dunque, che, nei giorni scorsi, ci ha fatto camminare con dolore e mestizia sino al momento più tragico della vita terrena di Cristo, si è conclusa offrendo la possibilità all’uomo di risorgere alla luce, fuggendo il peccato. Nella chiesa della Santissima Maria Annunziata, alle ore 10.30, infatti, don Giuseppe Agnello ha celebrato la solenne messa, alla presenza di numerosi fedeli, tra questi anche il gruppo di giovani ‘incappucciati’ che, ormai da moltissimi anni – ad eccezione dei due anni di restrizione a causa della pandemia – hanno accompagnato i significativi momenti della settimana santa, nella frazione Marina. Profonda l’omelia tenuta da don Giuseppe, che ha trascinato i presenti in un viaggio cristiano entusiasmante, toccando alcuni aspetti dell’esistenza umana, suggerendo messaggi di salvezza “se seguiamo Gesù nel nostro futuro, saremo la pietra scartata dai costruttori che diventa pietra d’angolo”, ancora, soffermandosi sull’odio , sull’orgoglio che pietrifica il cuore, ha detto che “Dio promuove la concordia e la pace con la legge del perdono, la sua pace è l’ordine che stabilisce la sorgente della Pace”.
A conclusione della celebrazione, si è snodata la particolare processione, accompagnata dalla banda musicale dell’Associazione San Nicola di Caronia, formata da un corteo che accompagnava la Statua della Madonna, lungo la Via Benedetto Brin e fino alla Chiesa dell’Odigitria. Proprio da qui, la stessa – percorrendo il tratto di lungomare Mirabile Mancusio Francesca – avrebbe raggiunto il simulacro del Risorto che, intanto, formato un altro corteo e svolgendo un percorso diverso, si era fermato nel consueto lungomare e Piazzetta Cristoforo Colombo per incontrarLa e procedere, poi, insieme, fino al ritorno in chiesa. Emozionante e coinvolgente l’incontro tra Madre e Figlio, realizzato attraverso una piccola corsa compiuta dai portatori delle vare ‘incappucciati’, che creavano, nell’immaginario collettivo, con piccoli movimenti ritmati in avanti e indietro, favoriti dal suono di marce musicali, la gioia di un tenero abbraccio, tra la madre che corre incontro al Figlio e il Figlio che corre incontro alla Madre, offrendo alla comunità una rappresentazione della religiosità e della spettacolarità esterna di grande effetto.
di Santina Folisi