Una piacevole serata di cultura e conoscenza si è svolta, venerdì scorso, nella prestigiosa cornice di Palazzo Trabia a Santo, con la presentazione di un altro libro di Alberto Samonà ‘Bonjour Casimiro’ il Barone e la Villa Fatati Stefano di Camastra, di Rubbettino Editore, nella gioia della ripresa sociale dopo il lungo stato di emergenza sanitaria sofferto. Ad aprire l’evento, organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale e Culturale Ipàzia di Sant’Agata di Militello, il moderatore Giuseppe Spignola che ha fornito le prime indicazioni sul libro pubblicato, senz’altro trascinanti il lettore in un mondo diverso dalla realtà. Poi, l’introduzione dell’autore del libro, Samonà, scrittore, giornalista e assessore regionale ai Beni Culturali e alla Identità Culturale della Sicilia, con il presidente, Tamara Gallo, emozionata e soddisfatta per la sua prima ‘uscita ufficiale’ e con un evento di tale portata. L’opera, infatti, narra il viaggio compiuto da ‘Giulio’, giovane uomo contemporaneo e protagonista, nella Villa di famiglia in cui visse il barone Casimiro Piccolo, acquerellista e fotografo e che, forte delle sue certezze, presto, a contatto con la natura, se le vede trasformate in atmosfere misteriche. La Villa, infatti – situata nelle verdi colline di Capo D’Orlando, sui Nebrodi –, luogo di grande fascino e bellezza, intorno agli anni ‘30, quando Casimiro scelse di abbandonare la città di Palermo, fu da lui abitata assieme al fratello Lucio, anche poeta, la sorella Agata Giovanna, esperta di botanica, e la loro madre, la baronessa Teresa.
È anche da ricordare che la famiglia aristocratica siciliana dei Piccolo sembrava vivesse solo immersa in personali speculazioni culturali, spirituali e nell’osservazione della natura, che l’allontanavano dalla dimensione reale del tempo, quando, invece, era il contrario e stringeva legami, rapporti, scambi epistolari con intellettuali d’Europa dando, così, lustro alla cultura italiana. Ricco di contenuti quantistici è stato l’intervento della dott.ssa Felicia Lo Cicero, la quale ha invitato tutti ad accogliere l’opera ‘come dono’ che offre l’autore e ha argomentato sulle leggi dello spazio e del tempo, della realtà fenomenica, di chi va oltre e guarda l’assoluto. Dal sapore di chiacchierata in famiglia, è stata la testimonianza-relazione dell’ing. Franco Valenti che, avendo conosciuto per diverse circostanze la famiglia Piccolo, ha deliziato i presenti con simpatici ricordi parlando anche del cane Alì e della sua anima, e ha formulato all’autore domande sul rapporto esistente tra il personaggio del romanzo e Alberto stesso. Presente all’evento anche la nipote, la baronessa Mariel Piccolo di Calanovella, che si è soffermata sul concetto di ‘ritrovare se stessi’. Emozionato, Alberto Samonà, dunque, ha spiegato che nel suo libro ha parlato di un viaggio dove “ciascuno di noi si riconosce in un essenza dalla doppia dimensione” e dove l’universo di Casimiro è popolato da gnomi, ninfe, maghi, folletti e altri spiriti di natura che immortalava negli acquerelli. A leggere alcuni brani del libro, il dott. Filippo Fratantoni e l’avvocato Mariangela Cannavò graditi dall’apprezzabile pubblico e, a conclusione, un piccolo rinfresco.
di Santina Folisi