È ritornata più visibile, dopo due anni di assenza, per la pandemia, lo scorso 29 maggio, la festa della Madonnina di Ricchiò a Caronia, in concomitanza dell’altro importante momento religioso, l’Ascensione che ricorda la salita al cielo di Gesù, con il suo corpo glorificato. Dopo l’intensa mattinata di gioia, nella quale un primo gruppo di bambini ha ricevuto la Prima Comunione nella chiesa Madre del centro, la comunità si è ritrovata, alle ore 18.30, all’aperto, nella Contrada Ricchiò, sotto un sole caldo, non ancora tramontato, con soli piccoli tratti di ombra ristoratrice nelle adiacenze dello spiazzo della piccola cappella, per partecipare alla santa messa. Ad officiare la celebrazione eucaristica don Giuseppe Agnello, presente anche don Carmelo Scalisi, animata per la parte liturgico-musicale dal prof. Salvatore Folisi. Poi, una corta processione in andata, con il minuto fercolo della Madonnina nera, portato graziosamente a spalla da piccoli portatori, insieme alla statuetta di Sant’Elia, da collocare quest’ultima, nella nicchia che si trova poco più distante dalla cappella mariana, lungo la strada che da Caronia, porta a Capizzi. Nella tradizione religiosa caronese, la devozione per sant’Elia era legata ai problemi di siccità quando, infatti, essa era eccessiva e prolungata, danneggiava i raccolti agricoli e, dunque, i fedeli usavano andare a prendere le pietre dalla nicchia del santo, per portarle in processione e si pregava così tanto che, per sua intercessione, arrivava la pioggia e se ciò non avveniva, si diceva che era colpa dei peccati dell’uomo. Dopodiché, l’esiguo corteo ha ripreso la via del ritorno con la Madonnina che festosamente è stata accompagnata e salutata con gioiosi canti e preghiere.
di Santina Folisi