Partecipatissima la suggestiva Veglia di Pentecoste, che si è svolta sabato scorso, nello spiazzo del Museo dei Nebrodi, a Sant’Agata di Militello, presieduta da s.e. mons. Guglielmo Giombanco, vescovo della Diocesi di Patti, che, dopo due anni di forzata sospensione per la pandemia, ha dato la gioia di “ritrovarsi insieme come unica famiglia di fede” a invocare il Dono dello Spirito Santo, ponendosi come momento di speranza e segno di ripresa. “Tutte le comunità parrocchiali della Diocesi di Patti, infatti, attraverso i loro parroci, gruppi e associazioni si sono riversati, appunto, nello spiazzo, come nel Cenacolo che ha accolto gli apostoli e Maria in preghiera per ricevere lo Spirito Santo – ha detto il vescovo nella sua significativa omelia – ed essere testimoni, annunciatori della Sua parola, affermando che il compito della Chiesa è quello di essere comunità e a lei, Dio, attraverso lo Spirito Santo, concede tanti doni e carismi che la rendono più bella nella sua missione di fede. Intensa è stata la spiegazione della profezia di Gioele, dalla lettura del Vangelo, sottolineando la ‘meravigliosa generosità di Dio’ perché ‘promette di effondere lo spirito in ogni uomo, in ogni creatura’, esortando i fedeli a renderlo presente nella propria vita con la fede, la speranza, la carità e mantenendo lo sguardo fisso solo su Gesù”.
Ancora, ha incoraggiato i credenti a lasciarsi invadere dalla forza dello Spirito Santo per fare scelte coraggiose e sani cambiamenti, coinvolgendo i fratelli. Ha richiamato, poi, il percorso del cammino sinodale dove il frutto più bello è l’ascolto per ascoltarsi e camminare insieme “scegliere percorsi isolati ci disorienta”, si ha bisogno di essere glorificati dallo spirito, che è libertà, verità, carità e che richiede la coerenza e lo spirito di servizio. Ancora, comprendere con umiltà e semplicità il discernimento comunitario che permette alla chiesa comunità di dialogare non solo con le parole, ma con la vita vissuta nell’unione con Dio, sorgente di pace. Un evento, insomma, che ha riempito di gioia il vescovo per la grande partecipazione, certo che “ciascuno, ritornando a casa si senta trasformato”, per quanto ha vissuto e, poi, commosso ha ringraziato tutti, in particolare quanti hanno collaborato per la riuscita della solenne Veglia, dunque, ogni Comunità, il Comune ospitante di Sant’Agata di Militello, l’Ufficio Liturgico Diocesano e delle Comunicazioni e il Coro diocesano che ha allietato la liturgia. Una bellissima immagine di pace, a conclusione della celebrazione, ha fatto puntare gli occhi di tutti al cielo, per ammirare cinque colombe, simbolo dei cinque Continenti, liberate in volo da cinque boy scout accompagnati da un lungo applauso.
di Santina Folisi