Valle del Mela – Riadozione del piano paesaggistico. Musumeci non firma

Nello Musumeci non ha ancora firmato la riadozione del piano paesaggistico. Dopo dieci giorni dal termine ultimo imposto dal tribunale amministrativo che ha sospeso la validità del piano, il presidente dorme, non sente, non vede. La Valle del Mela può perdere tutto. E con essa la Provincia di Messina. Speculatori d’ogni sorta e d’ogni d’ove hanno una incontenibile bava alla bocca. Le caldaie di A2A e compagnia bella sono pronte a ridurci in cenere. La raffineria e le industrie pesanti saranno finalmente libere di fare tutti i soldi che vorranno, senza che il piano contenga le loro brame e, quindi, i morti di inquinamento. Tonnellate di cemento potranno terminare il lavoro e uccidere quel che resta di questa parte di costa Tirrenica. Ai crinali ci penseranno, invece, gli elettrificatori, trafiggendo con tralicci le vite di centri abitati, riservandogli il destino già imposto alla via delle parrucche: il tristemente famoso Passo Vela, quartiere di Pace del Mela.

I deputati locali che sostengono questo governo passano dal silenzio al “va tutto bene”, spingendosi fino al “non siate allarmisti”. Ebbene, chiediamo loro: “Siete sicuri di prendervi una responsabilità storica di questa portata? Se Nello Musumeci dovesse continuare a dormire (o a fingere) senza riapprovare il piano, si aprirebbe un vuoto giuridico che scatenerebbe le arpie assetate di soldi, dando il tempo di presentare tutti i progetti distruttivi che hanno in serbo per noi. Chiaramente, questo è lo scenario peggiore, che diventa, però, minuto dopo minuto più probabile. Un ‘lieto’ e ‘giusto’ fine sarà ancora possibile? Solo se il presidente domani firmerà il decreto di riadozione del piano. In tal caso, queste parole rimarrebbero solo legittimo, condivisibile pessimismo.

Lo farà? Non lo sappiamo. Di sicuro, la Valle del Mela, tra le prede più ambite dei nemici del piano, ha da perdere TUTTO e la VITA da difendere. I suoi sindaci devono, ancora una volta, fare scudo e respingere le brame di speculatori e inquinatori. Comitati e associazioni del Movimento ‘No inceneritore del Mela’, chiedono ad essi di marciare di nuovo al loro fianco, di essere una sola voce, di preservare ciò che il piano rappresenta: tutela, sviluppo e giustizia ambientale!”.