Domenica scorsa, a Caronia, è stata celebrata con devozione la ‘Divina Misericordia’, nella II domenica di Pasqua, appunto, per la stretta unione esistente tra il mistero pasquale della redenzione e la festa stessa, portatrice nei cristiani di fiducia in Dio e amore per il prossimo. La solennità è stata preceduta da una novena di preparazione che ha avuto inizio il Venerdì Santo, con la quotidiana recita della Coroncina, e si è conclusa nel giorno speciale di grazia. Infatti, tra le altre delle frazioni, si è svolta nella chiesa del centro, a San Biagio, la Santa Messa presieduta da don Carmelo Scalisi, il quale nell’omelia ha riferito che la ricorrenza della Divina Misericordia è una festa recente , deriva dalla forma di devozione rivelata da Gesù a santa Faustina Kowalska di Polonia, canonizzata nel 2000, durante le molte apparizioni mistiche, nella sua breve vita, che accolse le sue volontà facendo dipingere il quadro della Divina Misericordia per essere venerato e che, poi, nel 2002, papa Giovanni Paolo II ufficializzò come festa solenne in tutte le chiese per diffondere il culto tra le genti.
Inoltre, con la confessione nella giornata della Divina Misericordia era possibile acquistare l’indulgenza plenaria recitando il Padre Nostro, Gloria e Credo, ottenendo la remissione dei peccati e ha invitato i fedeli ad affidarsi e confidare in Lui. Ancora, riflettendo le parole del brano evangelico sul dono pasquale della pace, don Carmelo ha spiegato il cambiamento degli apostoli, dapprima paurosi, tristi, delusi, spaventati e rinchiusi per non farsi scoprire dai giudei e che, poi, per la forza dello Spirito Santo, incontrando Gesù risorto i discepoli gioirono. Dunque, ha invitato i fedeli a gioire nella fede, con le parole e le opere e per quanto riguarda i segni non riportati dai Vangeli, ha ringraziato per la santità della vita quelle persone, che pur non essendo state proclamate sante, sono sante di vita. Non si è svolta la consueta processione nel rispetto della normativa anti Covid.
di Santina Folisi