Un capitello ionico, in pietra arenaria, di grandi dimensioni è stato trovato all’interno di un pozzo circolare nell’area urbana di Gela, in Via Sabello, durante i lavori di scavo per la posa di cavi elettrici condotto sotto la sorveglianza archeologica della Soprintendenza dei Beni Culturali di Caltanissetta. “Ancora una volta, gli scavi in ambito urbano a Gela restituiscono frammenti di storia di uno dei più importanti insediamenti greci del Mediterraneo”, dice l’assessore dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana, Alberto Samonà. Il capitello è un esemplare in stile ionico delle dimensioni di 60 cm. di lunghezza per 51 di profondità e 34 di altezza, decorato sul versante frontale dalla caratteristica coppia di volute contrapposte, legate tra loro da un cordoncino ricurvo a rilievo. Due cordoncini alla base del capitello segnano il raccordo con la sottostante colonna, verosimilmente caratterizzata da scanalature verticali che è attualmente in fase di estrazione dal suolo. Il ritrovamento è stato rilevato grazie alla presenza di un archeologo che il codice degli appalti impone quando si effettuano opere di interesse pubblico.
Da un primo tentativo di inquadramento cronologico e culturale, sembra possibile ipotizzare che si tratti di un unico manufatto di cui le lastre costituivano, verosimilmente, parte della trabeazione, mentre il capitello avrà costituito una decorazione anteriore dell’edificio con collocazione storica tra la fine del VI e il V secolo a.C. Per il decoro e l’accuratezza degli elementi architettonici impiegati potrebbe trattarsi di un edificio pubblico. La Soprintendente, Daniela Vullo, evidenzia che “il ritrovamento è eccezionale sia perl’integrità dei manufatti lapidei che per la presenza dell’ordine ionico nel capitello vista la rarità degli esemplari documentati in ambito gelese e cioè gli unici due rinvenuti negli anni ‘50 all’interno di una cisterna nell’area dell’Acropoli, oggi custoditi presso il locale Museo Archeologico regionale”. (ANSA).