Nel sessantesimo anniversario dalla prima Marcia organizzata nel 1961 da Aldo Capitini, il popolo della pace si è rimesso in cammino in un periodo complicato e difficile anche per le conseguenze socio-economiche della pandemia. L’Associazione Anymore ONLUS che, da oltre dieci anni, in provincia di Messina e in Africa, è impegnata per la promozione e la difesa dei diritti umani, non ha voluto perdere questo appuntamento al quale partecipa costantemente dal 2010, quale componente della Tavola della Pace che promuove la manifestazione. La delegazione messinese, oltre che da dirigenti e soci di Anymore ONLUS, ha visto la partecipazione di alcuni giovani del Servizio Civile Universale – impegnati dei progetti promossi insieme al CESC Project – e una rappresentanza della Comunità Terapeutica FARO di Messina, e ha avuto il sostegno della Caritas Diocesana di Messina. Nella giornata di sabato, oltre la visita ad Assisi, si è preso parte al Congegno Internazionale ‘I care Africa’, realizzato a Perugia con rappresentanze di organizzazioni impegnate con progetti di solidarietà, partecipazione ed empowerment nel continente africano. Sotto un cielo plumbeo, che, però, non ha ceduto alla pioggia, nella giornata di domenica, insieme a oltre ventimila marciatori, la delegazione messinese ha percorso i 25km che separano Perugia da Assisi dietro uno striscione con la scritta “Diritti alla Pace”, declinata in tutte le lingue del mondo. “Un’opportunità unica per ritrovarsi con chi come noi, quotidianamente, prova a dare un contributo alla cultura dei diritti umani e della pace – afferma Domenico Perdichizzi, capodelegazione di Anymore ONLUS – in un mondo che sistematicamente sceglie violenza, sopraffazione e guerre”.
La marcia è spazio di storie e di incontri: tante scuole, tante associazioni, tanti testimoni. “Abbiamo incontrato tanti compagni di strada, padre Alex Zanotelli, Mimmo Lucano, don Luigi Ciotti – spiega Marica D’Amico, responsabile delle attività dell’associazione in Rwanda – e ci siamo soffermati con Aboubakar Soumahoro, il sindacalista che sta supportando i fratelli africani sfruttati nei campi nel loro percorso di emancipazione e autodeterminazione”. Un’esperienza che ha lasciato il segno profondo nel gruppo dei partecipanti. “Abbiamo marciato insieme a tante e a tanti scoprendo sofferenze e intravedendo le risposte che tante persone provano a costruire impegnandosi in prima persona”, così dichiarano Andrea, Desirè e Federica, volontari del Servizio Civile Universale. Soddisfatti anche gli operatori della Comunità FARO, Raffaella Bagnato e Massimo Russo: “Sono ormai tanti anni che rispondiamo all’invito di Anymore: la partecipazione alla Marcia della Pace è un’opportunità per in nostri ragazzi per guardare il mondo dalla giusta prospettiva, quella dei valori di Pace, Giustizia e Fraternità». Anche quest’anno, bilancio più che positivo, che rilancia l’impegno dell’associazione che, nei prossimi mesi, svilupperà vecchie e nuove progettualità sul territorio messinese e in Rwanda, ma anche aprendosi a nuove città italiane e paesi africani.