Per far ripartire la scuola in sicurezza e, nello stesso tempo, pensare a soluzioni che vadano oltre l’emergenza, è in atto uno sforzo collettivo di analisi al quale anche CittadinanzAttiva contribuisce con alcune proposte inviate al gruppo di parlamentari – fra cui gli onorevoli Paolo Lattanzio (M5S), Rossella Muroni (LeU), Lia Quartapelle (PD) e Paolo Siani (PD) – che ha raccolto l’appello di alcune organizzazioni della società civile e ne ha fatto oggetto di dialogo con il Governo. Sono proposte che si muovono nel solco dell’impegno tradizionale di CittadinanzAttiva che da sempre ha posto attenzione agli spazi della scuola come elemento essi stessi di apprendimento, alla sicurezza dei ragazzi, dei docenti e degli operatori, alle peculiarità del sistema scolastico nelle aree interne. Oltre al Piano scuole dell’edilizia scolastica, occorre garantire per le 40.749 scuole statali e per le 12.564 paritarie, una mappatura degli spazi interni (aule, corridoi, mense, palestre, biblioteche, laboratori, etc.) ed esterni (cortile, orti, spazi verdi…) per garantire distanziamento fisico, sicurezza e benessere a tutta la popolazione scolastica.
“Tale mappatura dovrebbe essere realizzata da una equipe interna alla scuola – composta da dirigente scolastico, responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori e rappresentanti del Consiglio di Istituto (docenti, genitori, studenti) – per identificare i luoghi e gli spazi a maggior densità e di passaggio e tutti quelli, attualmente, inutilizzati in modo da definire un piano di azione (tempi, spazi, costi) per la mitigazione dei rischi da sottoporre agli uffici comunali e provinciali competenti in vista della riapertura”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di CittadinanzAttiva. “Per questo, andrebbe prevista una quota aggiuntiva e vincolata, all’interno del Piano scuole, per la piccola manutenzione e il recupero di cortili, parcheggi, e di tutti gli altri spazi comuni all’interno delle scuole. Occorre, inoltre, prevedere un fondo specifico di 100 mln di euro, da aggiungere ai 45 milioni già stanziati (DM 186 del 26/03/2020), da destinare agli Enti locali per: realizzare, prima della riapertura, la sanificazione dei locali scolastici a opera di soggetti specializzati autorizzati dai Comuni; dotare le scuole, per l’intero anno scolastico, di attrezzature per la pulizia ordinaria e di dispenser con sapone, asciugamani e carta igienica, visto che solo una su dieci ne dispone. Tale fondo andrebbe, successivamente, incrementato, passata la fase emergenziale, con le risorse del Fondo della Protezione civile da destinare alla sicurezza sanitaria dei locali e all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale per il personale scolastico”, continua Bizzarri.
Un’attenzione particolare meritano le scuole nelle aree interne e ultraperiferiche frequentate da quasi mezzo milione di studenti, dai 6 ai 18 anni. Per queste aree, sarebbe ipotizzabile una riapertura degli istituti comprensivi, laddove è possibile garantire sin d’ora la distanza di sicurezza, considerando che, spesso, gli alunni sono molto meno numerosi che altrove e, talvolta, vi è abbondanza di spazi anche inutilizzati a disposizione. Questi territori possono diventare una volta ancora una risorsa e un luogo di sperimentazione per il nostro Paese, per questo, Cittadinanzattiva chiede: – il potenziamento della connessione e dei supporti digitali (su questo tema è attiva la nostra campagna Riconnessi); – la garanzia di trasporti extraurbani gratuiti per gli studenti delle scuole secondarie di II grado di queste aree; – la previsione di incentivi per gli insegnanti che accettino per l’intero anno scolastico incarichi presso le aree suddette.