Venerdì Santo, il giorno in cui Gesù ci ha amati al punto che dava la sua stessa vita per noi sulla Croce! Il santo gesuita, scrittore, direttore spirituale di Santa Margherita Maria Alacoque, che si fece grandissimo propagatore della devozione al Sacro Cuore di Gesù, san Claude de la Colombière, diceva sulla Passione di Cristo: Non mi meraviglio affatto che la passione sia stata dichiarata un eccesso. E, infatti, è un eccesso di amore di Gesù Cristo. San Tommaso d’Aquino ci presenta i cinque aspetti dell’amore eccessivo di Gesù per noi tramite la sua Passione. Questo lo fa nella Somma Teologica, Terza Parte, Questione 46, Articolo 3.
Primo, perché da essa l’uomo viene a conoscere quanto Dio lo ami, e viene indotto a riamarlo: e in tale amore consiste la perfezione dell’umana salvezza. Di qui le parole dell’Apostolo: “Dio dimostra il suo amore per noi in questo, che mentre eravamo suoi nemici, Cristo è morto per noi” (Ro 5:8). Come sto rispondendo a questo amore talmente eccessivo di Dio per me?
Secondo, perché con la passione Cristo ci ha dato l’esempio di obbedienza, di umiltà, di costanza, di giustizia e di tutte le altre virtù, che sono indispensabili per la nostra salvezza. Di qui le parole di San Pietro: “Cristo ha sofferto per noi, lasciandoci un esempio, perché seguissimo le sue orme” (1 P 2,21). Sto crescendo nell’obbedienza, l’umiltà, la costanza, la giustizia e in tutte le altre virtù? Sto lasciando lo Spirito Santo a trasformarmi?
Terzo, perché Cristo con la sua passione non solo ha redento l’uomo dal peccato, ma gli ha meritato la grazia giustificante e la gloria della beatitudine, come vedremo in seguito. E la mia vita è veramente aperta alla grazia giustificante e la gloria della beatitudine di Dio?
Quarto, perché mediante la passione è derivata all’uomo un’esigenza più forte di conservarsi immune dal peccato, secondo l’ammonizione paolina: “Siete stati ricomprati a gran prezzo: glorificate e portate Dio nel vostro corpo” (1 Co 6,20). Nelle mie parole, pensieri e opere mi sto lasciando lo Spirito di Cristo conservarmi nella grazia all’punto di lasciarlo ad allontanarmi dal peccato?
Quinto, perché con essa fu meglio rispettata la dignità dell’uomo: in modo cioè che, come era stato l’uomo a essere ingannato dal demonio, così fosse un uomo a vincerlo; e come un uomo aveva meritato la morte, così fosse un uomo a vincere la morte col subirla. Di qui le parole di San Paolo: “Siano rese grazie a Dio che ha dato a noi la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo” (1 Cor 15,57). “Quando uno ha causato dei danni, è molto salutare che lui e lei stesso e stessa far parte della guarigione integrale, comprende la sua. E mentre non potevamo sperare di avvicinarci mai a riparare il danno (perché solo Dio può farlo), è incoraggiante che i nostri cinque pani e due pesci siano importanti per il Signore. Questo dimostra la nostra dignità e responsabilità. Ci siamo messi nei guai attraverso un uomo, una donna e un albero. In una sorta di poetica giustizia, usciamo dai guai allo stesso modo: un uomo (Cristo, che obbedisce), una donna (Maria, che dà la sua fiat all’opera salvifica e al piano di Dio) e l’albero della croce. Che cosa significano per me Cristo, Maria e la Croce? Preghiamo ora con Santa Brigitta sulla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo che il suo eccessivo amore per noi ci cambia radicalmente: O Signore mio Gesù Cristo, Figlio di Dio vivo, accetta questa preghiera con lo stesso immenso amore, col quale sopportasti tutte le piaghe del tuo Santissimo Corpo; abbi di noi misericordia, ed a tutti i fedeli, vivi e defunti, concedi la tua misericordia, la tua grazia, la remissione di tutte le colpe e pene, e la vita eterna. Amen”.
di Fra Mario Attard