Colui che donò la preghiera “Salve Regina” alla Chiesa

La bellissima preghiera Salve Regina è stata composta, mille anni orsono, da Ermanno di Reichenau, monaco tedesco, meglio conosciuto come Ermanno lo storpio o doctor marianus, che compose anche l’Alma Redemptoris Mater. Era un uomo deforme con gli arti attorcigliati che gli impedivano di camminare normalmente e non trovava requie, seduto o disteso che fosse. La sua vita fu, davvero, una valle di lacrime, come scrisse in Salve Regina, la preghiera che entrò nella storia della chiesa. E fu durante le sue notti insonni, nell’abbazia, che scrisse trattati di astronomia, dove costruì anche astrolabi, opere di carattere storico e religioso. Nacque nel 1013, apparteneva ad una famiglia numerosa ed era uno di 15 figli. Un gesuita si appassionò alla sua storia, leggendo una sua biografia scritta in latino. Nonostante la malattia che lo affliggeva, aveva un’umanità ricca, rigogliosa e coinvolgente.

Era un uomo piacevole, sempre sorridente, tollerante e gaio. Divenne famoso e la sua fama crebbe fino ad arrivare all’Imperatore Enrico III e al Papa Leone IX, non solo per i suoi trattati scientifici, ma, come ho appena detto, per le sue eccelse virtù, per il suo coraggio, per la bellezza della sua anima, per la sua serenità nel dolore, per la dolcezza dei suoi modi che lo resero amato da tutti. Ermanno lo storpio c’insegna che il dolore, quando si accetta cristianamente, non genera infelicità, disperazione, ma gioia, redenzione, resurrezione. Negli ultimi suoi pensieri, assaporando la gioia del Paradiso, si dice stanco della vita terrena ed anela e sospira il Cielo.

di Alfonso Saya