La solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù

Venerdì 16 giugno 2023 abbiamo celebrato la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Questa solennità ci aiuta ad apprezzare di più il grandissimo amore che Gesù ha per noi. La prima cosa che mi viene nel cuore su questo argomento assai vitale per la nostra vita è il discorso pronunciato da papa Francesco durante l’Angelus in Piazza San Pietro del 9 giugno 2013 quando disse: “Il Cuore di Gesù è il simbolo per eccellenza della misericordia di Dio, ma non è un simbolo immaginario, è un simbolo reale, che rappresenta il centro, la fonte da cui è sgorgata la salvezza per l’umanità intera”. Il realismo dell’amore di Gesù per noi è proprio nel suo donarsi per noi e per la nostra salvezza. Ecco perché diventa importantissimo essere uniti intimamente con Gesù. La liturgia della solennità ci mostra esattamente questo fatto nel Prefazio proprio: “È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Innalzato sulla croce, nel suo amore senza limiti donò la vita per noi, e dalla ferita del suo fianco effuse sangue e acqua, simbolo dei sacramenti della Chiesa, perché tutti gli uomini, attirati al Cuore del Salvatore, attingessero con gioia alla fonte perenne della salvezza”. Il Cuore di Gesù ci attira perché, in se stesso, è l’attrazione perenne, l’amore che si dona senza limiti e confini. La preghiera della colletta della messa ci dice: “O Padre, che nel Cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del tuo amore per noi, fa’ che da questa fonte inesauribile attingiamo l’abbondanza dei tuoi doni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te…”.

Ma come si fa ad attingere l’abbondanza dei doni che il Padre vuole darci in Cristo, il fonte inesauribile di ogni bene? Nel vangelo di san Matteo, Gesù ci indica chiaramente l’incontro diretto con Lui come lo strumento più pratico che ottiene dei miglior frutti. “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo, infatti, è dolce e il mio peso leggero” (Mt 11,28-30). Ma come possiamo andare a Gesù? Nella sua catechesi mattutina nella Cappella della Domus Sanctae Marthae del giovedì 20 ottobre 2016, papa Francesco ci dà la risposta: “Per entrare in questo mare senza fondo, senza rive, che è il mistero di Gesù Cristo, sono necessarie queste cose: la preghiera: ‘Padre, inviami lo Spirito perché lui mi conduca a conoscere Gesù’. Secondo, l’adorazione al mistero, entrare nel mistero, adorando. E terzo, accusare se stesso: ‘Sono un uomo dalle labbra impure’. Che il Signore ci dia questa grazia che Paolo chiede per gli Efesini anche per noi, questa grazia di conoscere e guadagnare Cristo”. Sacratissimo Cuore di Gesù, io confido in te! Preghiamo questa preghiera in ogni istante della nostra vita.

di Fra Mario Attard