Dal 2006, “L’Aquilone” Onlus svolge attività di “MareTerapia” con il supporto di personale medico e paramedico che, utilizzando le strutture dell’Associazione e le sinergie create nel corso degli anni, rendono possibile la realizzazione di un Progetto di alta valenza sociale.
Il mare, oltre ad essere un elemento naturale e, biologicamente, indispensabile, rappresenta per l’uomo una passione. Dal mare derivano spinte verso il potenziamento della personalità. La navigazione rappresenta un forte incentivo per la costruzione di un carattere forte e sicuro. Il mare è, dunque, un setting ambientale eccezionale e la possibilità di viverlo in barca, da protagonisti, costituisce un mezzo efficace, una terapia di riabilitazione e di formazione, oltre che di potenziamento del carattere.
Fruitori del Progetto: Centro Diurno “Camelot” – Dipartimento Salute Mentale Asp5 (Messina); l'”ANFFAS”; l’Associazione “Anch’io sindrome di Down” (Messina) e altre associazioni di volontariato che vi partecipano con i loro associati diversamente abili e le loro famiglie. Partner dell’Associazione “L’Aquilone” Onlus per la realizzazione del Progetto: Capitaneria di Porto – Guarda Costiera di Messina, Lega Navale Italiana sez. di Messina, Guardia Costiera Volontaria, “Pegaso Messina” Onlus, “Il Centauro” Onlus ed altre associazioni del territorio.

LO STRETTO DI MESSINA
Affacciarsi sullo Stretto di Messina per ammirarne il mare e la costa calabra, in un panorama unico al mondo, come a volerla toccare con un dito. Barche di pescatori in un mare azzurro e pulito, attraversato da correnti che ne percorrono il tratto accarezzando la superficie marina. È grande l’emozione, tale da lasciare senza fiato per la bellezza e chiunque gode di questa spettacolare visione, rimane estasiato e avvinto da misteriosa energia.
Lo Stretto di Messina collega il Mar Tirreno con il Mar Ionio, entrambi dividono la Sicilia dalla Calabria. Nel tratto più stretto, è largo circa 3,2 km. Le profondità variano dai 2.000 mt (in entrambi i Mari) sino al punto più basso tra Ganzirri-Punta Pezzo cui corrisponde a livello del fondo una “sella” sottomarina ove si riscontrano le minori profondità (80-120 m).

Le maree dei Mari adiacenti originano le correnti di marea, nel flusso verso nord (corrente montante), sia in quello verso sud (corrente scendente). La velocità di spostamento delle acque può arrivare fino ad un massimo di 20 km/h. Le intense ed alterne correnti, la bassa temperatura e l’abbondanza di sali di azoto e fosforo, trasportati in superficie dalle acque profonde, determinano la disponibilità di una grande quantità di plancton. Le caratteristiche chimiche delle acque dello Stretto determinano uno straordinario ecosistema di biodiversità, unico nel Mar Mediterraneo.
Il fondale è arricchito da una grande varietà di forme e colori dovute all’abbondanza di Attinie, Madrepore e Coralli. Le specie ittiche sono ben rappresentate da Cernie, Saraghi, Dentici, Castagnole e Ricciole. Nel periodo estivo, sulle caratteristiche “Feluche”, si esercita la “Caccia al Pesce Spada”. Dal punto di vista faunistico, lo Stretto di Messina è considerato da sempre il Paradiso degli Zoologi.

LEGGENDE
Ricca la Storia della Navigazione sullo Stretto di Messina e tante le Leggende che ne sono derivate. La Mitologia narra di Scilla e Cariddi, due mostri marini che distruggevano le imbarcazioni che vi navigavano.
Scilla era una splendida ninfa che fu trasformata in mostro marino con dodici piedi e sei teste, nelle cui bocche spuntavano tre file di denti che divoravano i naviganti. Cariddi succhiava l’acqua del mare e la risputava tre volte al giorno con tale violenza da far naufragare le navi di passaggio.
Nell’Odissea, si racconta che Ulisse attraversò lo Stretto di Messina sfidando Scilla e Cariddi e si tappò le orecchie con dei tappi di cera per non essere divorato dalle Sirene che attiravano i naviganti col loro sensuale canto.
Una Leggenda narra della Fata Morgana che su un carro trainato da sette cavalli, con un miraggio ingannava i naviganti che, credendo di approdare nella città di Messina o di Reggio, naufragavano tra sue braccia.
Un’altra Leggenda narra di Nicola, soprannominato Colapesce per la sua abilità di muoversi in acqua. Colapesce, in una sua immersione, vide una delle tre colonne, che sorreggono l’Isola di Sicilia, sgretolarsi, così, decise di sorreggerla e di non risalire dall’immersione per non fare sprofondare l’Isola.

LA TRAVERSATA DELLA SOLIDARIETÀ
Le acque dello Stretto di Messina attraggono nuotatori di tutte le parti del mondo.
Il 27 luglio del 2016, si è svolta una Traversata benefica in favore dell’Associazione “L’Aquilone” Onlus, che ha visto protagonista il piccolo statunitense di 11 anni, Tancrede Roy di Boston (USA), accompagnato dalla mamma Isabelle, dal papà Stephen e dal professional swim trainer, assistiti dal leggendario “seaman” Giovanni Fiannacca del “Colapesce I”. Grazie alla famiglia Roy, il Progetto “Un mare da Vivere… senza Barriere”, dell’Associazione “L’Aquilone” Onlus, è stato arricchito dal “Tancrede Swim Challenge… la sfida di un giorno la sfida per la vita”, per ricordare il disagio che i portatori di handicap devono affrontare non solo per un giorno, ma per la vita. Un Evento di caratura internazionale che ha avuto un’importante donazione da parte della famiglia Roy all’Associazione “L’Aquilone” Onlus.
Si è avviato, dunque, un percorso importante in riva allo Stretto di Messina, quello della Traversata per fini benefici, con il coinvolgimento di chiunque possa dare un supporto importante alla realizzazione di Progetti dedicati ai portatori di handicap, per donare un sorriso a chi è meno fortunato nella vita.